Frasi di Henri Laborit
Henri Laborit
Data di nascita: 21. Novembre 1914
Data di morte: 18. Maggio 1995
Henri Laborit è stato un medico, biologo e filosofo francese. Laborit ha diretto la Revue d'agressologie dal 1958 al 1983. Per tutta la vita ha dimostrato uno spirito curioso e anticonformista senza mai lasciarsi facilmente etichettare come parte di qualsiasi movimento.
Laureato in Medicina e Chirurgia, si specializzò in seguito in Neurochirurgia presso l'Università di Parigi. Lavorò lungamente in molteplici ospedali della marina militare francese, concentrando le proprie ricerche scientifiche nell'ambito della neurobiologia e della neurofisiologia. Si deve a Laborit l'introduzione della clorpromazina che nel 1952 fu il primo farmaco neurolettico usato per il trattamento della schizofrenia. Prima ancora, nel 1951, egli si era dedicato allo studio dell'ibernazione. Negli anni '60 i suoi studi definirono l'effettiva importanza delle cellule della glia o gliali e del ruolo giocato nell'organismo dai radicali liberi. All'inizio degli anni '60 è il primo a sintetizzare il gamma-idrossibutirrato o GHB. Nel 1969 gli studenti di urbanistica dell'università di Paris VIII che era appena stata creata, lo invitarono ad animare un gruppo di ricerca congiunta in campo urbanistico e biologico che continuò fino al 1974.
Con il suo libro La nouvelle grille rese note al grande pubblico le sue idee sulla biologia comportamentale trovando buona accoglienza nel contesto favorevole del post-68. Il suo lavoro sul condizionamento è alla base del film Mon oncle d'Amérique diretto da Alain Resnais nel 1980. Attraverso una serie di esperimenti con i ratti, Laborit aveva sviluppato una teoria basata sul concetto dell'inibizione dell'azione, dimostrando che in condizioni di estremo stress i ratti producono somatizzazioni, per esempio sotto forma di ulcere,cosa che non avviene se possono fuggire o sfogare l'aggressività combattendo. Nella sua carriera Laborit ha vinto il premio Albert Lasker per la ricerca medica nel 1957, la medaglia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1972 e il premio Anokhin nel 1981 ed è stato candidato per il premio Nobel. Gli è stato dedicato un ospedale nella città di Poitiers. Sua nipote è l'attrice francese Emmanuelle Laborit. Ha scritto il testo Elogio della fuga, in cui descrive le possibilità comportamentali nella società umana e le conseguenze delle inibizioni.
Lavori
Frasi Henri Laborit
„Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l'andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l'illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si chiama Desiderio.“
— Henri Laborit, libro Elogio della fuga
Elogio della fuga
„La specie umana è l'unica che trae profitto dall'uccisione dei suoi simili.“
— Henri Laborit, libro Elogio della fuga
Il senso della vita
Elogio della fuga
„Perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. È tipico della condizione umana ed è l'elogio della fuga, non per indietreggiare ma per avanzare. È l'elogio dell'immaginazione, di un'immaginazione mai attuata e mai soddisfacente.“
— Henri Laborit, libro Elogio della fuga
Passato presente futuro
Elogio della fuga
„What fundamental biological principle gives the largest number the right to think they are preserved from error?“
Mais en vertu de quel principe biologique fondamental, le plus grand nombre serait-il préservé de l’erreur?
L'Homme imaginant: essai de biologie politique (1970), p. 36