“Ci stordiamo con il lavoro, l'amore, i piaceri per non pensare a ciò che di triste tiene in serbo per noi la vita.” Giuseppe Tobia
“Un morto si abbandona ai vivi come un tronco alla deriva si lascia trasportare dalla corrente del fiume.” Giuseppe Tobia
“Aprire i cassetti della memoria e trovarvi i ricordi della nostra infanzia è ritrovare un mondo che credevamo perduto per sempre.” Giuseppe Tobia
“Ritornare molto indietro nel tempo è ritrovare nella memoria, più che persone, personaggi della propria vita che si riconoscono appena, come in un romanzo il cui protagonista è un altro se stesso.” Giuseppe Tobia
“Ci vorrebbe un baule dove poter rinchiudere tutti i cattivi ricordi e lasciarlo per sempre nel buio della soffitta polverosa della memoria.” Giuseppe Tobia
“I flash della memoria sul passato ci riportano, per un istante, lì dove li abbiamo vissuti.” Giuseppe Tobia
“Siamo stati tutti condannati a morte, senza avere avuto un avvocato che ci difendesse, nè un pubblico ministero che ci accusasse. Ci siamo dichiarati tutti innocenti, ma non ci hanno creduti e così la sentenza è arrivata senza un regolare processo e senza nemmeno la data dell 'esecuzione e del giudice che ci ha condannati non si conosce neppure il nome.” Giuseppe Tobia
“Potremmo avere il tempo di arrivare sulla luna prima di morire o di girare appena l'angolo della via che percorriamo, l'importante è non saperlo.” Giuseppe Tobia
“Ruderi amorfi, senza tempo, sorgono, sibillini ,sull'altura della città morta e, nel buio della notte, aspettano la luna per rivestirsi dell'antico argento.” Giuseppe Tobia
“Il tempo non ha bisogno di una squadra di pompieri per spegnere il fuoco della passione.” Giuseppe Tobia
“Sono fiero di mio padre che si spaccò la schiena come elettricista, e di mia madre che avrà lavato per terra in tutte le case di Conegliano. Sono strafelice di avere avuto quell'infanzia, dove i desideri erano in rapporto alle possibilità, mai di più. E quando cominciava a venire il bel tempo, come adesso, si usciva nei prati, si faceva la casetta sull'albero, si rubavano le ciliegie e le pannocchie, c'era sempre il benedetto pallone. Bellissimo.” Alessandro Del Piero (1974) calciatore italiano