“Dare delle connotazioni umane a Dio, è considerarlo presente non solo nella sua opera, la creazione, ma anche nella sua identità e, quindi, se l'una presuppone l'altra, definirlo concreto. Ed è quello che fanno il cristianesimo, l'islamismo e l'ebraismo, facendolo parte della storia, parlando con lui, tramite la preghiera ,e morendo anche per lui. Ora, come si può risalire dall'oggetto, la creazione, al soggetto, Dio, solo attraverso illazioni, ipotesi, congetture, forzature, deduzioni? Smorzare la luce della ragione e utilizzare il buio"gratificante" della fede, non è forse andare a tentoni e creare una verità artificiosa, non volendo, riconoscere ostinatamente la sola verità:il mistero insondabile e impenetrabile dell'esistenza o della non-esistenza di un Dio?” Giuseppe Tobia
“L'istinto materno, presente in tutta la natura, ci fa ancora sperare che l'amore non sia un'invenzione dell'uomo, ma un dono di Dio.” Giuseppe Tobia
“Nemmeno se, per assurdo, potessimo combinare tra di loro tutte le lettere dell'alfabeto in miliardi di miliardi di miliardi di parole, pensieri e frasi, potrebbe uscire fuori il concetto di Dio, perché Dio è inconoscibile e la nostra Conoscenza ha confini invalicabili.” Giuseppe Tobia
“Pensare che Dio abbia creato l'universo per farsi adorare da un gruppo di scimmie diventate miliardi di scimmie, senza peli, abbellite, civilizzate e che, in natura, ora si chiamano uomini, mi sembra un po' tracotante.” Giuseppe Tobia
“Conosco il sorriso degli uomini, ma mi piacerebbe molto di più conoscere quello di Dio.” Giuseppe Tobia
“Nell'antico Egitto, gli Egiziani che si svegliavano all'alba, vedevano sorgere, ad Oriente, il loro dio, Ra, il Sole, in tutta la sua immensità e splendore. E doveva essere bello credere che Dio era con loro su questa Terra ad accompagnarli e guidarli, come un faro guida i naviganti affinché non si sfracellino sugli scogli.” Giuseppe Tobia
“Chi dice che il sesso è opera del diavolo, nega al Buon Dio il merito di averci voluto regalare il piacere, il dono più prezioso.” Giuseppe Tobia
“Se si spegnessero e sparissero tutte le stelle, tutte le galassie, tutti i soli con i loro pianeti e tutto ciò che luccica e gira nell'Universo e restassero solamente la nostra Terra e il nostro Sole,solo allora potremmo affermare con sicurezza di essere i figli unici di un Dio Creatore.” Giuseppe Tobia
“Spesso, viviamo temendo il giudizio di Dio senza sapere se Dio sia giustizia, amore o indifferenza.” Giuseppe Tobia
“Si può pensare Dio felice? Se sì, vuol dire che non si cura di noi uomini, se no, è impossibile pensare un Dio infelice. Non sarebbe un Dio. Allora, forse, indifferente. In questo caso, non avrebbe avuto nessun motivo per crearci. Conclusione:a dispetto delle religioni, Dio non può essere né pensato, né definito,essendo al di là del nostro intelletto,ma soltanto intuito.” Giuseppe Tobia
“Gli alchimisti hanno sempre ricercato la pietra filosofale, pensando così ,con l'immortalità, la saggezza, l'oro e la conoscenza assoluta, di potere essere simili a Dio, senza sapere, però, se fosse veramente un vantaggio o uno svantaggio essere Dio.” Giuseppe Tobia
“"Dio non gioca a dadi con l'universo", afferma Einstein, ma certamente gioca a scacchi ed è stato Lui a insegnare alla Morte l'ultima mossa vincente per dare sempre scacco matto a tutti gli uomini e a tutto l'universo.” Giuseppe Tobia
“Nella vita ci sono tanti perchè inspiegabili e insoluti. Per esempio, che cosa spinge l'uomo a voltarsi irresistibilmente quando vede, per strada, una bella ragazza ancheggiare sui tacchi alti? Chi ci ha inculcato questa voglia? Proviene dal Paradiso o dall'Inferno? O è la Natura che ha una forza tale da produrre tali effetti, anche sulla nostra volontà? E da dove provengono tutti gli istinti dell'uomo e degli animali? Sono stati i miliardi e miliardi di combinazioni del Caso o è stato il tocco del michelangiolesco dito di Dio a produrli?” Giuseppe Tobia
“Dopo che Dio, provando e riprovando nei suoi laboratori celesti, ebbe creato l'idea della perfetta bellezza femminile, ne consegnò la divina matrice ai suoi angeli che la conservarono gelosamente nei segreti forzieri del cielo. Un giorno di tanto tempo fa, Dio, scrutando la Terra, vide un uomo che reputò degno di avere quella preziosa matrice e allora inviò i suoi angeli che gliela consegnarono in sogno. Fu così che Botticelli riuscì a dipingere la più bella immagine della bellezza che l'uomo possa concepire nella sua"Nascita di Venere".” Giuseppe Tobia
“Se si potessero prendere tutti i libri di tutte le biblioteche del mondo e, con tutto il loro sapere, si potesse costruire una nuova Torre di Babele virtuale fino ad arrivare a Dio, Gli si potrebbe chiedere se tutti i testi sacri delle religioni siano stati veramente dettati da Lui e se tutta la nostra Conoscenza ci serva solo per alleviare o accrescere le pene della nostra esistenza.” Giuseppe Tobia
“Quando pensi di aver trovato Dio, non fare come il primo uomo della nostra tormentata storia che dopo avere attraversato con il suo gregge pianure, monti e valli arrivò fino al mare. Allora, guardando quella immensa distesa d'acqua che non finiva mai, s'inginocchiò, pensando di aver scoperto l'infinito, non sapendo, però, che aveva visto solo il mare.” Giuseppe Tobia
“Sublimare le nostre pulsioni primordiali è il segno di un Dio o dell' Evoluzione? Fummo fatti per"seguir virtute e conoscenza" o è il caso e l'incrociarsi degli eventi che ha lasciato indietro i nostri "fratelli" animali? Nemmeno la morte del Sole risolverà l'enigma.” Giuseppe Tobia
“Il silenzio talvolta ti assale che pare rumore. Vi sono dei silenzi che l'anima quasi li ascolta e raccolta,come fosse in un delubro antico,rimane a pregare il suo Dio. Altre volte, resta sola demersa da quello e allora, se non vuole affogare, deve uscire, rituffarsi nel mondo e cercare parole.” Giuseppe Tobia
“Immaginarsi nella valle di Giosafat, il giorno del Giudizio Universale, nudo e appena resuscitato da una tomba, sicuramente meglio con una mascherina, a causa del grande assembramento che ci sarà, messo a turno e distanziato dal vicino, speriamo piuttosto dalla vicina, ripensando a tutto quello che non avremmo dovuto fare nella vita, e aspettando con ansia l'arrivo del Giudice Supremo, scortato dai divini giudici popolari, cioè dagli Angeli, guardando, molto in lontananza, le due porte sacre, una che ti porta al Paradiso e l'altra all'Inferno e, poi ,tremare, sia per il freddo, essendo nudo, sia per la paura, al colpo secco del martello divino di Dio che darà la sentenza irrevocabile e, infine, imboccare o la strada cosparsa di rose o quella rossa per i carboni ardenti, non è fare della religione una favola per adulti? Non le favole, ma solo il silenzio dell'anima può farci rivolgere a Dio. Tutto il resto può servire soltanto per gli album illustrati ,per la letteratura e per l'arte .” Giuseppe Tobia