“Mi piacerebbe tanto poter sbirciare, per un solo secondo, ciò che accade in Paradiso e all'Inferno, solo così potrei decidere se amare o no una morte senza un aldilà.” Giuseppe Tobia
“Rispettare chi non ti rispetta, amare chi ti odia, carezzare chi ti bastona, lodare chi ti insulta. Se ci riesci, hai trovato la formula per andare dritto dritto in Paradiso. Troverai le porte spalancate!” Giuseppe Tobia
“Quale sarà la nostra "casa" definitiva, le zolle della terra, il vento dell 'universo o un buco nero? Siamo come dei barboni senza fissa dimora che sogniamo il Paradiso, ma viviamo in un inferno.” Giuseppe Tobia
“Stare adagiato sulla verde erba di un prato, ai bordi di un ruscelletto che scorre cristallino, circondato da Ninfe velate che giocano gioiose a rincorrersi, mentre dal cielo scende la dolce sinfonia della Pastorale e, in lontananza, Melibeo governa il suo bianco gregge.Potrebbe essere questo il Paradiso?” Giuseppe Tobia
“La Gastronomia è arte, cultura, piacere e intelligenza e non averla in Paradiso sarebbe una grande perdita.” Giuseppe Tobia
“Non far sì che la tua anima si secchi e inaridisca come un giardino in autunno. Rinnovala sempre in modo che in te ci sia un 'eterna primavera.” Giuseppe Tobia
“In primavera picnic sui prati, in estate tuffi al mare, in autunno passeggiate nei boschi ,in inverno pupazzi di neve. Il segreto per vivere bene e allegramente è rendere la vita varia, come le quattro stagioni.” Giuseppe Tobia
“In cielo, ci sarà certamente un libro mastro di tutte le anime dell'umanità con tutte le loro opere buone e tutti i loro peccati. Altrimenti, come si potrebbe tenere tutto a mente. Si rischierebbe di farsi sfuggire qualche dettaglio importante per il giorno dell'Apocalisse. Sarebbe veramente "IMPERDONABILE"!” Giuseppe Tobia
“Certe notti, guardando, con un telescopio, il cielo pieno di galassie, di nebulose, di costellazioni, di stelle, di pianeti, mi è capitato di chiedermi se sono lì per caso o se sono stati creati per essere ammirati da noi uomini o, in un giorno più o meno lontano, per distruggerci. In ogni caso, ce ne sono talmente tanti, ma così tanti che verrebbe spontaneo dire:"Troppa grazia, Sant'Antonio!".” Giuseppe Tobia
“Ogni giorno, la vita è piena di tante sorprese, ma le più belle sono gli incontri di quelle persone che te la cambiano, rendendoti migliore e facendotela amare sempre di più.” Giuseppe Tobia
“In Sicilia, il giorno dei morti, per noi vecchi, non è solo il giorno del ricordo dei nostri cari defunti, della visita ai cimiteri e dei fiori, tanti fiori, ma è principalmente il ricordo della nostra infanzia. Quando, svegliati all'alba, cercavamo con tremore il trenino che il nonno morto aveva nascosto sotto il letto o il soldatino di piombo che la cara nonna, che ormai non c'era più, aveva messo dietro la tenda e poi la frutta di Martorana, tanta frutta messa in cestini lavorati e nascosta qui e là per tutta la casa. In Sicilia, il due novembre, per noi vecchi, è il giorno delle nostalgie.” Giuseppe Tobia
“L' aquila vola, in alto, nel cielo, ma scende in picchiata sulla Terra, se non vuole morire di fame.” Giuseppe Tobia
“Si parla poco dei cimiteri durante la vita. Eppure, vi abiteremo molto di più dei nostri confortevoli appartamenti. E si apprezzano poco i loro silenzi, la loro pace, il loro verde. Forse perchè, intelligentemente o stupidamente, si amano di più gli effimeri piaceri, le turbolenze e le angosce dell'esistenza.” Giuseppe Tobia
“La filosofia cerca di dare un senso alla vita, la letteratura un'anima e l'arte una forma.” Giuseppe Tobia
“Seduti nell'anfiteatro, silenziosi e assorti, gli antichi Greci guardavano gli attori, nascosti dalle loro maschere, recitare Eschilo, Sofocle ed Euripide. I miti degli eroi e le loro tragiche vicende, espresse con frasi lapidarie e immortali, s'imprimevano nella mente degli spettatori e in loro avveniva la catarsi, la purificazione. Amore, odio, vendetta, adulterio, senso di colpa e tanti altri turbamenti dell'anima, rivivevano virtualmente nello spettatore, causando in lui pietà, compassione e paura, dissuadendoli dal percorrere la stessa strada dei personaggi delle tragedie. Era un transfert che non prevedeva costose sedute dallo psicanalista e, nello stesso tempo, rasserenava e arricchiva. I Greci, senza saperlo, avevano inventato la psicanalisi prima di Freud!” Giuseppe Tobia