Alda Merini: Frasi popolari (pagina 4)

“Quando amo un uomo passa alla storia.”

“Se Dio mi assolve, lo fa sempre per insufficienza di prove.”

“Io non fui originata | ma balzai prepotente | dalle trame del buio | per allacciarmi ad ogni confusione.”

“Prima di parlare con gli altri addormenta la tua belva segreta.”

“Quando sarò bassorilievo al tempo | della Tua eternità, non avrò fronti | contro cui capovolgere la faccia.”

“Così il tuo fallo meraviglioso mi ha dato una cicatrice nell'anima che mi ferirà a morte…”

“Il paradiso non mi piace perché verosimilmente non ha ossessioni.”

“Mi hai suscitato dalle scarse origini | con richiami di musica divina, | mi hai resa divergenza di dolore, | spazio per la tua vita di ricerca | per abitarmi il tempo di un errore.”

“Se tu potessi pure come esperto | grave chirurgo giungermi nel cuore | e strapparvi il tormento, allora un urlo | io darei di beata meraviglia. (Quando codesto demone mi assalta)”

“Il vero poeta non deve avere parenti.”

“E noi tutti di te ripensavamo | cose profonde e più miracolosa | che una vetta di sogno la tua dolce | cara presenza ci scioglieva i nodi | dentro il sangue del male e sollevava | la nostr'aria nel palpito felice | dei tuoi biondi finissimi capelli.”

“Amare un giovane è come sfidare Dio.”

“E forse staccherò dalle radici | la rimossa speranza dell'amore, | ricorderò che frutto d'ogni | limite umano è assenza di memoria, | tutta m'affonderò nel divenire.”

“Quando morsi la mela del peccato, | quando mi feci baciare le ciglia | allora, allora mi meravigliai | che il mondo fosse gonfio di paura | e così il clavicembalo del mondo | mi morì tra le mani e fu fuscello.”

“Sono assetata del primo sangue | della rima sofferta, | verginità di lettere di amore | e di mostruosi impatti col demonio.”

“Vorrei morire come donna ma non rinascerei come un uomo.”

“Ardo di mille musiche diverse | ma dove è tempo di un incontro nuovo | resiste il "poter essere" di te.”

“Bacio che sopporti il peso | della mia anima breve | in te il mondo del mio discorso | diventa suono e paura.”

“Ora che ti ho perduto veramente | con quali rime canterò all'ingrato | che mi ha mossa gemente alla follia.”