“Mi piacerebbe essere ricordato come uno il cui valore lo vedevi soprattutto quando non c'era. Mi hanno spesso rimproverato di tirare poco. Ma ho sempre preferito cercare un compagno libero per fargli un bell'assist che segnare un bel canestro. Di assist in campo ne ho fatti tanti.” Aldo Ossola
“[Sulle vittorie della Ignis Varese] Ricordo sempre quel treno di tifosi quando vincemmo a Roma lo spareggio scudetto contro il Simmenthal Milano nel 1971. Senza dimenticare il trionfo in Coppa dei Campioni l'anno prima a Sarajevo contro il Cska Mosca. Però le coppe potevano essere molte di più. E che delusione soprattutto la rivincita col Cska, la finale persa ad Anversa nel 1971. Un'altra pagina triste fu quella in casa col Maccabi Tel Aviv, quando quattro teste calde sugli spalti li accolsero con slogan e croci naziste. Noi giocatori quando ce ne accorgemmo andammo a chiedere scusa agli israeliani e da allora con molti di loro è nata anche una fraterna amicizia.” Aldo Ossola Sull'amicizia , Sulla delusione , Casa