Bob Dylan: Frasi popolari (pagina 4)

Frasi popolari di Bob Dylan · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
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“Cerco di scrivere canzoni il più tridimensionali possibile. Una canzone che sia unidimensionale o bidimensionale non resiste per molto tempo. È importante usare l'umorismo quando si può. Persino il rapper più violento utilizza un po' di humour.”

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: "Cerco di scrivere canzoni il più tridimensionali possibile. Una canzone che sia unidimensionale o bidimensionale non resiste per molto tempo. È importante usare l'umorismo quando si può. Persino il rapper più violento utilizza un po' di humour".

“[NUOVI SCRITTORI]"Non credo che ce ne siano, perché viviamo in un'altra epoca. I media sono molto invasivi. Cosa si può pensare di scrivere che non si veda ogni giorno sui giornali o in televisione? I media muovono le emozioni della gente in ogni caso. Quando c'erano tipi come William Blake, Shelley o Byron, non c'era probabilmente alcun tipo di media, solo bollettini. Potevi sentirti libero di mettere giù ogni cosa che avevi in mente. I media hanno ucciso la poesia. Assolutamente. Perché la letteratura è scritta per un pubblico. Nessuno è come Kafka, e si siede a scrivere qualcosa senza desiderare che qualcuno la legga. Ma i media fanno questo per tutti. Non puoi vedere cose più orribili di quelle che propongono i media. Le news mostrano alla gente tutto quello che neanche hanno potuto sognare e anche i pensieri che pensavano di poter sopprimere, però li vedi e così non puoi più neanche sopprimerli. Quindi cosa può fare uno scrittore se ogni idea è già esposta nei media prima che si possa coglierla e farla evolvere? Viviamo in un mondo di fantascienza nel quale ha vinto Disney, la fantascienza di Disney. È tutta fantascienza. Per questo dico che se uno scrittore ha qualcosa da dire, deve assolutamente farlo. Questo è un mondo reale. La fantascienza è diventata il mondo reale. Che noi ce ne accorgiamo o no.”

Variante: [NUOVI SCRITTORI]"Non credo che ce ne siano, perché viviamo in un'altra epoca. I media sono molto invasivi. Cosa si può pensare di scrivere che non si veda ogni giorno sui giornali o in televisione? I media muovono le emozioni della gente in ogni caso. Quando c'erano tipi come William Blake, Shelley o Byron, non c'era probabilmente alcun tipo di media, solo bollettini. Potevi sentirti libero di mettere giù ogni cosa che avevi in mente. I media hanno ucciso la poesia. Assolutamente. Perché la letteratura è scritta per un pubblico. Nessuno è come Kafka, e si siede a scrivere qualcosa senza desiderare che qualcuno la legga. Ma i media fanno questo per tutti. Non puoi vedere cose più orribili di quelle che propongono i media. Le news mostrano alla gente tutto quello che neanche hanno potuto sognare e anche i pensieri che pensavano di poter sopprimere, però li vedi e così non puoi più neanche sopprimerli. Quindi cosa può fare uno scrittore se ogni idea è già esposta nei media prima che si possa coglierla e farla evolvere? Viviamo in un mondo di fantascienza nel quale ha vinto Disney, la fantascienza di Disney. È tutta fantascienza. Per questo dico che se uno scrittore ha qualcosa da dire, deve assolutamente farlo. Questo è un mondo reale. La fantascienza è diventata il mondo reale. Che noi ce ne accorgiamo o no".

“So che ci sono delle band in vetta alle classifiche che sono acclamate come i salvatori del rock'n'roll o cose di questo tipo, ma sono soltanto dei dilettanti. Non sono consapevoli esattamente dell'origine di quella musica… Io sono stato fortunato. Sono cresciuto in un'altra epoca. Un'epoca in cui c'erano dei grandi artisti blues, country e folk e la spinta a fare quel tipo di musica mi venne quando ero giovanissimo. Non mi sarebbe mai passato per la mente di fare musica se fossi nato al giorno d'oggi. Non ascolterei nemmeno la radio. Sono una persona severa. Non sono un "ragazzo della festa". Non mi interessano i balli rave e tutto il mucchio di altra roba simile che si vede in giro. Probabilmente oggi mi interesserebbe la matematica. Ecco cosa mi interesserebbe. O forse l'architettura. O qualcosa di questo tipo.”

2001)
Variante: "So che ci sono delle band in vetta alle classifiche che sono acclamate come i salvatori del rock'n'roll o cose di questo tipo, ma sono soltanto dei dilettanti. Non sono consapevoli esattamente dell'origine di quella musica... Io sono stato fortunato. Sono cresciuto in un'altra epoca. Un'epoca in cui c'erano dei grandi artisti blues, country e folk e la spinta a fare quel tipo di musica mi venne quando ero giovanissimo. Non mi sarebbe mai passato per la mente di fare musica se fossi nato al giorno d'oggi. Non ascolterei nemmeno la radio. Sono una persona severa. Non sono un "ragazzo della festa". Non mi interessano i balli rave e tutto il mucchio di altra roba simile che si vede in giro. Probabilmente oggi mi interesserebbe la matematica. Ecco cosa mi interesserebbe. O forse l'architettura. O qualcosa di questo tipo."

“Suzie Rotolo, la mia fidanzata di New York, mi fece apprezzare i poeti francesi ma prima di quelli c'erano stati Jack Kerouac, Ginsberg, Corso e Ferlinghetti: Gasoline, Coney Island of the Mind… Oh era fantastico. "Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla pazzia" che per me ha voluto dire più di qualunque cosa mi avessero insegnato fino a quel momento… Avveniva tutto al di fuori della società, non c'era una formula da seguire, non c'era una "cultura ufficiale" o cose che era obbligatorio dire o fare per stare al passo con i tempi. L'America era ancora molto perbene, molto dopoguerra, il suo segno di distinzione era un abito di flanella grigia. McCarthy, paura dei comunisti, puritana, molto claustrofobica. Le cose che avevano valore accadevano altrove, rimanevano nascoste alla vista e ci sarebbero voluti anni prima che i media se ne accorgessero, strangolassero tutto e lo riducessero a un'idiozia. Comunque io ho fatto in tempo a vederne la fine ed è stata una cosa magica…”

1985)
Variante: Suzie Rotolo, la mia fidanzata di New York, mi fece apprezzare i poeti francesi ma prima di quelli c'erano stati Jack Kerouac, Ginsberg, Corso e Ferlinghetti: Gasoline, Coney Island of the Mind... Oh era fantastico. Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla pazzia" che per me ha voluto dire più di qualunque cosa mi avessero insegnato fino a quel momento... Avveniva tutto al di fuori della società, non c'era una formula da seguire, non c'era una "cultura ufficiale" o cose che era obbligatorio dire o fare per stare al passo con i tempi. L'America era ancora molto perbene, molto dopoguerra, il suo segno di distinzione era un abito di flanella grigia. McCarthy, paura dei comunisti, puritana, molto claustrofobica. Le cose che avevano valore accadevano altrove, rimanevano nascoste alla vista e ci sarebbero voluti anni prima che i media se ne accorgessero, strangolassero tutto e lo riducessero a un'idiozia. Comunque io ho fatto in tempo a vederne la fine ed è stata una cosa magica..." (1985)

“[VIDEO]"Oh, per vendere dischi hanno molta importanza, sì. Ma i video ci sono sempre stati. David Bowie li ha fatti fin da quando ha incominciato. Una volta ho visto un video e ho pensato fosse grande. Poi ho ascoltato il disco alla radio ed era un niente. Eppure il video ti fornisce un appiglio. Ne stavo giusto parlando l'altra sera con Ronnie Wood. Era andato al concerto dei Duran Duran al Garden e mi ha detto che era stato proprio buffo, perche dietro il palcoscenico c'era uno schermo gigante: che mostrava enormi primi piani dei membri del gruppo. Ogni volta che mostravano il primo piano di qualcuno il pubblico sembrava impazzito: diventavano matti, capisci? Così, mentre mostravano il primo piano di qualcuno del gruppo, il chitarrista stava facendo un assolo. Naturalmente ha pensato che stessero urlando per lui. Allora ha ripetuto lo stesso assolo per scatenare la stessa reazione ma non ha ottenuto nulla”

Variante: [VIDEO]"Oh, per vendere dischi hanno molta importanza, sì. Ma i video ci sono sempre stati. David Bowie li ha fatti fin da quando ha incominciato. Una volta ho visto un video e ho pensato fosse grande. Poi ho ascoltato il disco alla radio ed era un niente. Eppure il video ti fornisce un appiglio. Ne stavo giusto parlando l'altra sera con Ronnie Wood. Era andato al concerto dei Duran Duran al Garden e mi ha detto che era stato proprio buffo, perche dietro il palcoscenico c'era uno schermo gigante: che mostrava enormi primi piani dei membri del gruppo. Ogni volta che mostravano il primo piano di qualcuno il pubblico sembrava impazzito: diventavano matti, capisci? Così, mentre mostravano il primo piano di qualcuno del gruppo, il chitarrista stava facendo un assolo. Naturalmente ha pensato che stessero urlando per lui. Allora ha ripetuto lo stesso assolo per scatenare la stessa reazione ma non ha ottenuto nulla"