Tiziano Sclavi: Frasi popolari (pagina 2)

“Ho il raffreddore due volte al anno, e ogni volta mi dura sei mesi.”

“Con te qualsiasi discorso psicologico è psicoillogico.”

“Vuoi diventare adulta? E' la cosa più infantile che abbia mai sentito.”

“Che cosa vuoi essere da grande? - si domanda da solo. Ci pensa un attimo e si risponde:
- Vivo.”

“Ti vedo bene, comunque!, - dice lei dopo una breve risata.
- Perché, hai messi le lenti a contatto?”

“Sei venuto in macchina?… Come va?
-A benzina.
-TU, come va, pirlone!… Hai trovato posto?
-No, sto sempre da Ravasciò.
-Ssssì… Dicevo da parcheggiare..”

“… era il "ti chiamo domani" di tutta la gente che poi non chiama mai, specialmente se tu speri che chiami davvero…”

“… preferisco essere un vecchio porco che un vecchio sposato!”

“Eeeh, sono un fenomeno. In tutti i sensi, del resto. Lo so che è dura essere bello, intelligente e superdotato, ma qualcuno deve pur farlo”

“Ma che faccia che hai, sembri uno che ha un urgente bisogno di essere sepolto.”

“… Il lunedì è duro per tutti. Non c'entra che uno vada a lavorare o lavori a casa, o non faccia niente, il linedì è comunque tragico, andrebbe abolito, dalla domenica bisognerebbe passare direttamente al martedì. Solo che così il martedì diventerebbe il lunedì.”

“Tu come va?
- Bene. A parte che sto male, bene.”

“E poi, meglio non scrivere e passare per finto che scrivere e togliere ogni dubbio.”

“Qui mi fanno lavorare su cazzate, poi tutte stronzate! E il bello è che poi arriva il cliente e dice che non sono abbastanza stronzate! Troppo raffinate…”

“Pratico molto il sesso orale. nel senso che ne parlo tanto e non combino mai niente.”

“Questa è la ballata della città di notte, | del tempo che non passa, del buio che t'inghiotte, | di ladri, di assassini e di altri tipi strani, | di angoscia e di paura che non venga più domani. […]”

“Devi smetterla di ridere tutte le volte che voglio far l'amore, | va beh che è quasi sempre, però non sei gentile. | Voglio dire a Shulzi che tu mi guardi storto | e scrivere una canzone che si chiama «ti amo ma non ti sopporto». | Il ragazzo mongoloide rivolto alla madre fiera | disse poche parole in una lingua straniera: | lei gli spolverò il colletto, gli aggiustò la cravatta, | tanto abituata da scordare anche la sua disfatta.”

“E gli amori irreparabili sono comunque proprietà | di qualche giorno, di poche ore, non dell'eternità. | Ho passato la mia vita a ingannare sempre me | ora voglio provare a ingannare te.”

“[…] io piango il tempo fatto di cristallo, | che si è spezzato silenziosamente, | non se n'è andato su un bianco cavallo, | non mi ha lasciato in dono proprio niente.”