“I leaders sudafricani della lotta contro il regime dapartheid, Mandela, Ronnie Kasrils e Desmond Tutu affermano che l'oppressione israeliana contro i palestinesi è di gran lunga peggiore di quella del Sudafrica, voci senz'altro più autorevoli di Frattini e Fassino.”

Origine: Gaza. Restiamo umani, pp. 79-80

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
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scrittore e attivista italiano 1975–2011

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“Il popolo palestinese sta resistendo da 50 anni; sta resistendo alla colonizzazione di Israele, che l'ha ridotto in un Bantustan sul modello sudafricano e da anni il popolo palestinese mette in campo questa sua lotta, sotto lo sguardo di una comunità internazionale insensibile. Israele non ha una costituzione, non ha mai dichiarato i propri confini e non cerca la pace.”

Moni Ovadia (1946) attore teatrale, drammaturgo e scrittore italiano

Origine: Dall'intervista di Daniele Valisena, Moni Ovadia: «Israele non cerca la pace vuole solo colonizzare» http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2014/07/25/news/moni-ovadia-israele-non-cerca-la-pace-vuole-solo-colonizzare-1.9654417, Gazzetta di Reggio, 25 luglio 2014.

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“[Nelson Mandela] Lo ammiro molto per i suoi meriti, la sua storia, la sua lotta.”

Fidel Castro (1926–2016) rivoluzionario e politico cubano

Origine: Autobiografia a due voci, p. 556

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“Arafat è un bugiardo, non fidatevi di Arafat, non confondete il sostegno a lui con il sostegno al popolo palestinese, per noi è un morto che cammina, lo vogliono morto gli israeliani, lo vogliono morto i palestinesi.”

Bashar al-Assad (1965) politico siriano

Origine: Citato in Assad attacca Arafat Ormai è fuori dai giochi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/02/21/assad-attacca-arafat-ormai-fuori-dai-giochi.html?ref=search, la Repubblica, 21 febbraio 2002.

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“Nel 1964 [Alan Paton] aveva testimoniato a favore di Nelson Mandela nel processo che doveva poi condannare all'ergastolo il leader dell'African national congress. Nonostante ciò nessuna organizzazione radicale sudafricana, né l'Anc né l'Udf, e nessun leader, né il reverendissimo Desmond Tutu, né Allen Boesak, ha ritenuto di dovere onorare la memoria di Ala F. Paton. Perché? Perché Paton era portatore di un virus che per l'intellighenzia sudafricana (e non solo sudafricana), nera e bianca, è peggiore dell'Aids: era contrario alla violenza. Peggio: sosteneva che la grande maggioranza dei neri sudafricani non è violenta ed è fortemente contraria all'uso della violenza per dare uno sbocco alla complessa situazione politica del Sud Africa. […] Naturalmente gli feci la domanda rituale. «È ancora possibile fermare la rabbia nera?». Rispose: «Lei è stato nello Kwa Zulu Natal, dove vivono sei milioni di Zulu, ed ha visto la rabbia nera? Io ho vissuto al bordo della "valle delle mille colline" per trentacinque anni e non ho mai visto nessuna rabbia nera. E se andrà in Transkei, dove vivono altri quattro o cinque milioni di persone, lei non vedrà nessuna rabbia nera, non sentirà nessun odio nero. La rabbia nera c'è a Soweto, ma dipende molto più da questioni di disgregazione urbana, di perdita totale delle proprie radici contadine, che da questioni razziali che comunque sono continuamente alimentate, fomentate, incoraggiate dall'Anc». […] Paton aveva molto in sospetto questo genere di progressisti che sono soliti far gli eroi sulla pelle degli altri. Di Edward Kennedy, che era stato in Sud Africa qualche anno prima, mi disse: «È venuto solo per farsi propaganda; dei neri, in verità, non gliene importa niente. Se gliene importasse dovrebbe andare ad Harlem prima che a Soweto.»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Questi sono i motivi per cui nessun fiore progressista è stato posato sulla tomba di Alan F. Paton. Così a quest'uomo, che ha dedicato l'intera sua vita e le sue opere alla battaglia antirazzista, è toccato il paradosso di ricevere, in morte, un solo telegramma di condoglianze: quello del presidente sudafricano Botha.
Origine: Da Sud Africa, pace e astratti furori, L'Europeo, 29 aprile 1988.

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