Frasi su scritta

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema scritta, essere, vita, stato.

Frasi su scritta

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“Cosa sarà domani, lo giocheranno i dadi. Se odi oppure ami l'hai scritto sulle mani.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Indelebile
Bravo ragazzo

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“Sul mio collo una chiave, sul tuo braccio un lucchetto, 'ste scritte poco chiare sono il nostro alfabeto.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Indelebile
Bravo ragazzo

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“Ho scritto il nome bene in alto così non mi possono buffare | il cielo resta il limite da superare.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Sotto Indagine
Guilty

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“Quando qualcuno dice: | questo lo so fare anch'io, | vuol dire | che lo sa rifare | altrimenti | lo avrebbe già fatto prima.”

Bruno Munari (1907–1998) artista e designer italiano

da Verbale scritto, Il melangolo, 1992
Versi

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“Vorrei il tuo tempo, vorrei il tuo tempo | vorrei il mio nome in maiuscolo scritto ovunque sul tuo pavimento.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Come te, n. 10
Turbe giovanili

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“Dentro di noi c'è un libro bianco e nero | che io mi fermo a leggere ogni tanto | quando non son sicuro del sentiero, | perché è lì che è scritto tutto quanto!”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Una montagna, n. 11
E già

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“Il solo pensiero di una famiglia senza il necessario per vivere, mi dà un'acuta sofferenza fisica. Io so, per averlo provato, che cosa vuol dire la casa deserta ed il desco nudo.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Torino, 23 ottobre 1932; citato in Scritti e discorsi
Citazioni tratte dai discorsi

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“Quando la vita in ogni sua forma viene considerata divina, tutti possono spiccare il volo.”

da "Dancing the Dream" http://www.dancing-the-dream.com/Dancing_the_Dream/Wings_without_me/wings_without_me.html,una raccolta di poesie e riflessioni scritte da Michael Jackson

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“Bisogna porsi delle mète per avere il coraggio di raggiungerle.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Milano, 28 ottobre 1925; da Scritti e discorsi, vol. V, p. 163
Citazioni tratte dai discorsi

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“I neutrali non hanno mai dominato gli avvenimenti. Li hanno sempre subiti.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol. I, p. 24

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“Non posso scrivere del Genoa perché sono troppo coinvolto. L'inno non lo faccio perché non amo le marce e perché niente può superare i cori della Gradinata Nord. Semmai al Genoa avrei scritto una canzone d'amore, ma non lo faccio perché per fare canzoni bisogna conservare un certo distacco verso quello che scrivi, invece il Genoa mi coinvolge troppo.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

Origine: Citato in Tonino Cagnucci, Il grifone fragile, Lìmina, Storie e miti, 2013, p. 19. ISBN 88-6041-149-1. Citato in Non posso scrivere del Genoa http://ilgrifonefragile.blogspot.it/2013/03/non-posso-scrivere-del-genoa-perche.html, 27 marzo 2013.

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“Uno m'ha detto "Fregati degli altri, tira avanti a barra dritta" | ho messo il peggio di me in ogni strofa scritta.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Attica
Monster

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“Rinunziare alla lotta significa rinunciare alla vita.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Palazzo Chigi, 20 dicembre 1923; da Scritti e discorsi, vol. III, p. 290
Citazioni tratte dai discorsi

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“Amate il pane, cuore della casa, profumo della mensa, gioia del focolare. Rispettate il pane, sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di sacrificio.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da un articolo scritto in occasione delle Giornate del pane (14-15 aprile 1928), pubblicato su Il Popolo d'Italia, n. 73, 25 marzo 1928, p. 15; ora in Opera omnia, vol. 23

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“[Sulla festa dei morti in Sicilia] Noi siamo stati un popolo che ha subito ben tredici dominazioni. Forse la dominazione che avrebbe potuto riscattarci, in un certo senso, dal carattere, sarebbe stata quella francese. Ma le altre, la greca, la romana, l'araba e la spagnola, sono state dominazioni che avevano un acutissimo senso della morte ed un altissimo senso della ritualità connessa ad essa. Quando ero bambino, ricevevo il regalo il 2 novembre, vale a dire il giorno dei morti, perché la tradizione voleva che in quel giorno i morti, durante la notte precedente, fossero tornati nelle loro case e portassero i regali ai loro discendenti. Come si svolgeva questo rito? Prima di andare a dormire, mettevamo sotto il letto un canestrino, e aspettavamo che il morto o la morta di casa, a cui avevamo scritto una letterina, come si fa oggi con Babbo Natale, ci portasse i regali. I dolci erano il regalo che avevamo scelto. Nessuna paura di un morto, anzi la voglia di averlo in qualche modo presente. Quindi di mattina, appena svegliati, andavamo alla ricerca di questo cestino. La ricerca dei regali era una cosa fantastica. Finalmente trovavi il cestino e quindi si andava tutti assieme al cimitero per ringraziare il morto che ci aveva portato i regali. Quel cimitero il 2 novembre si animava come a festa, perché noi bambini, nei vialetti, ci scambiavamo i doni, e il giorno dei morti era una festa meravigliosa. Poi nel 1943 arrivarono gli americani, lentamente i morti persero la strada di casa e vennero sostituiti dell'albero di Natale. Credo che però le tradizioni non si perdano del tutto. Non si trovano più i regali, i bambini non mettono più il cestino sotto il letto. Ciò non toglie che tutte le pasticcerie siciliane, per il 2 novembre, preparino quei dolci speciali che servivano una volta per il cestino dei bambini. Mi riferisco ai pupi di zucchero, ai frutti di martorana, oppure a quei dolci di miele, tra l'altro squisiti, detti ossa di morto. Questo è un modo di conservare comunque la memoria delle tradizioni. Credo non possa esserci un popolo senza memoria delle proprie tradizioni. Le tradizioni si modificano ma è fondamentale continuare a conservarle, in qualche modo, perché in un'epoca come la nostra, che è un'epoca di mutamenti, l'unico modo per non avere paura di tutto ciò che sta avvenendo, è sapere chi sei, senza bisogno di dirlo, di proclamarlo. Ma se sai chi sei, con le tue tradizioni, non perderai mai la tua identità.”

Andrea Camilleri (1925–2019) scrittore, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Da http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-db122e96-535f-46a3-8bed-71314f6a9bb5.html, dal film-documentario di John Turturro Prove per una tragedia siciliana (2009).

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“Chi non è pronto a morire per la sua fede non è degno di professarla.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol. VII, p. 225

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“Le più belle storie no non son mai state scritte | le frasi più dolci no non son mai state dette.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Eccomi qua, n. 5
Ego

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“GIUSTIZIA E LIBERTÀ
PER QUESTO MORIRONO
PER QUESTO VIVONO”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

epitaffio riportato sulla lapide di Carlo e Nello Rosselli, cimitero di Trespiano, Firenze; da Uomini e città della Resistenza: discorsi, scritti ed epigrafi, a cura di Sergio Luzzatto, Laterza, 2006

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“Nel mio quartiere sui muri c'è scritto se arriva di notte la pula sei fritto!”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da La pula bussò, n. 6
Tradimento

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“È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. E il vomere e la lama sono entrambi di acciaio temprato come la fede dei nostri cuori.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal discorso per l'inaugurazione della Provincia di Littoria, 18 dicembre 1934; da Scritti e discorsi, vol. IX, p. 154
Citazioni tratte dai discorsi

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“Non ho scritto neppure la metà delle cose che ho visto.”

Marco Polo (1254–1324) mercante, ambasciatore e viaggiatore italiano, appartenente al patriziato veneziano
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“In quel momento fu come se il tempo si fermasse, e l'Anima del Mondo sorgesse con tutta la sua forza davanti al ragazzo. Quando guardò gli occhi di lei, un paio di occhi neri, le labbra indecise fra un sorriso e il silenzio, egli comprese la parte più importante e più saggia del Linguaggio che parlava il mondo e che chiunque, sulla terra, era in grado di capire con il proprio cuore. E si chiamava Amore, una cosa più antica degli uomini e persino del deserto, che tuttavia risorgeva sempre con la stessa forza dovunque due sguardi si incrociassero come si incrociarono quei due davanti a un pozzo. Le labbra della giovane, infine, decisero di accennare un sorriso: era un segnale, il segnale che il ragazzo aveva atteso per tanto tempo nel corso della vita, che aveva ricercato nelle pecore e nei libri, nei cristalli e nel silenzio del deserto. Ed era là, il linguaggio puro del mondo, senza alcuna spiegazione, perché l'universo non aveva bisogno di spiegazioni per proseguire il proprio cammino nello spazio senza fine. Tutto ciò che il ragazzo capiva in quel momento era che si trovava di fronte alla donna della sua vita e anche lei, senza alcun bisogno di parole, doveva esserne consapevole. Ne era certa più di quanto lo fosse di ogni altra cosa al mondo, anche se i genitori, e i genitori dei genitori, le avevano sempre detto che, prima di sposarsi, bisognava frequentarsi, fidanzarsi, conoscersi, e avere del denaro. Ma, forse, chi lo affermava non aveva mai conosciuto il linguaggio universale: perché, una volta che vi si penetra, è facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri si incontrano, e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose sotto il sole sono state scritte dalla stessa Mano: la Mano che risveglia l'Amore e che ha creato un'anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole. Perché, se tutto ciò non esistesse, non avrebbero più alcun senso i sogni dell'umanità.”

Paulo Coelho (1947) scrittore brasiliano

L'Alchimista

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“Il valore di un uomo si rivela nell'istante in cui la vita si confronta con la morte.”

Yukio Mishima (1925–1970) scrittore, drammaturgo e saggista giapponese

da Lezioni spirituali per giovani samurai e altri scritti
Lezioni spirituali per giovani Samurai, Incipit

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“Chi non è con noi è contro di noi.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Teatro Costanzi, Roma, 24 marzo 1924; da Scritti e discorsi, vol. IV, p. 81
Citazioni tratte dai discorsi

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“Bisogna volere, fortemente volere! Solo con questa potenza di volontà potremo superare ogni ostacolo. Dobbiamo essere pronti a tutti i sacrifici.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Milano, 2 aprile 1923; da Scritti e discorsi, vol. III, p. 99
Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Questa prima frase non è originale, vedi Prospero Padoa, Intorno ai governi rappresentativi, 1859: "Bisogna durare ne' virili propositi, bisogna volere e fortemente volere, ed essere parati sempre e spiare e cogliere tutte le opportunità". Confronta anche Vittorio Alfieri: "Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli".

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“L'uovo ha una forma perfetta benché sia fatto col culo.”

Bruno Munari (1907–1998) artista e designer italiano

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“E po' se faccio 'e corna, nun è pe cattiveria, è che ce l'aggio a morte cu chi sfrutta 'a miseria.”

Pino Daniele (1955–2015) cantautore e musicista italiano

Origine: Dall'interno della copertina dell'album Sciò, 1984.

“È passato dove non si può, dove c'è scritto vietato passare, dove te lo vietano gli dei!”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Sorpasso all'esterno di Rossi
Tratte da alcune gare

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“Questa è la mia vita | l'ho scritto il necrologio | fine della partita ed ho trafitto l'orologio.”

Kaos One (1971) rapper, beatmaker e writer italiano

da Prison break
Post Scripta

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“Fermarsi è male; fermarsi significa retrocedere.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Piazza De Ferrari, Genova, 24 maggio 1926; da Scritti e discorsi, vol. V, p. 342
Citazioni tratte dai discorsi

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“Fate che le glorie del passato siano superate dalle glorie dell'avvenire.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol VII, p. 256

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“Niente passa tanto di moda
come la moda.”

Bruno Munari (1907–1998) artista e designer italiano

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“Tutti gli scritti di Dante e altre opere correlate”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia
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“Sai cosa c'è alla base della matematica?» dico, «Alla base della matematica ci sono i numeri. Se qualcuno mi chiedesse che cosa mi rende davvero felice, io risponderei: i numeri. La neve, il ghiaccio e i numeri. E sai perché?»
Spacca le chele con uno schiaccianoci e ne estrae la polpa con una pinzetta curva.
«Perché il sistema matematico è come la vita umana. Per cominciare ci sono i numeri naturali. Sono quelli interi e positivi. I numeri del bambino. Ma la coscienza umana si espande. Il bambino scopre il desiderio, e sai qual è l'espressione matematica del desiderio?»
Versa nella zuppa la panna e alcune gocce di succo d'arancia.
«Sono i numeri negativi. Quelli con cui si dà forma all'impressione che manchi qualcosa. Ma la coscienza si espande ancora, e cresce, e il bambino scopre gli spazi intermedi. Fra le pietre, fra le parti di muschio sulle pietre, fra le persone. E tra i numeri. Sai questo a cosa porta? Alle frazioni. I numeri interi più le frazioni danno i numeri razionali. Ma la coscienza non si ferma lì. Vuole superare la ragione. Aggiunge un'operazione assurda come la radice quadrata. E ottiene i numeri irrazionali».
Scalda il pane nel forno e mette il pepe in un macinino.
«È una sorta di follia. Perché i numeri irrazionali sono infiniti. Non possono essere scritti. Spingono la coscienza nell'infinito. E addizionando i numeri irrazionali ai numeri razionali si ottengono i numeri reali».
Sono finita al centro della stanza per trovare posto. È raro avere la possibilità di chiarirsi con un'altra persona. Di norma bisogna combattere per avere la parola. Questo per me è molto importante.
«Non finisce. Non finisce mai. Perché ora, su due piedi, espandiamo i numeri reali con quelli immaginari, radici quadrate dei numeri negativi. Sono numeri che non possiamo figurarci, numeri che la coscienza normale non può comprendere. E quando aggiungiamo i numeri immaginari ai numeri reali abbiamo i sistemi numerici complessi. Il primo sistema numerico all'interno del quale è possibile dare una spiegazione soddisfacente della formazione dei cristalli di ghiaccio. È come un grande paesaggio aperto. Gli orizzonti. Ci si avvicina a essi e loro continuano a spostarsi. È la Groenlandia, ciò di cui non posso fare a meno! È per questo che non voglio essere rinchiusa.”

Peter Høeg (1957) scrittore danese

da Il senso di Smilla per la neve

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“Io sono Hector Horeau e vi odio. Odio i sonni che dormite, odio l'orgoglio con cui cullate lo squallore dei vostri bambini, odio ciò che toccano le vostri mani marce, odio quando vi vestite per la festa, odio i soldi che avete in tasca, odio la bestemmia atroce di quando vi permettete di piangere, odio i vostri occhi, odio l'oscenità del vostro buon cuore, odio i pianoforti che come bare popolano il cimitero dei vostri salotti, odio i vostri amori schifosamente giusti, odio tutto quello che mi avete insegnato, odio la miseria dei vostri sogni, odio il rumore delle vostre scarpe nuove, odio ogni singola parola che avete mai scritto, odio ogni momento in cui mi avete toccato, odio tutti gli istanti in cui avete avuto ragione, odio le madonne che pendono sui vostri letti, odio il ricordo di quando ho fatto l'amore con voi, odio i vostri segreti da niente, odio tutti i vostri giorni più belli, odio tutto quello che mi avete rubato, odio i treni che non vi hanno portato lontano, odio i libri che avete lordato con i vostri sguardi, odio lo schifo delle vostre facce, odio il suono dei vostri nomi, odio quando vi abbracciate, odio quando battete le mani, odio quel che vi commuove, odio ogni singola parola che mi avete strappato, odio la miseria di quel che vedete quando guardate lontano, odio la morte che avete seminato, odio tutti i silenzi che avete straziato, odio il vostro profumo, odio quando vi capite, odio qualsiasi terra che vi abbia ospitato, e odio il tempo passato su di voi. Ogni minuto di quel tempo è stata una bestemmia. Io disprezzo il vostro destino. E ora che mi avete rubato il mio, solo mi importa sapervi crepati. Il dolore che vi spezzerà sarò io, l'angoscia che vi consumerà sarò io, il tanfo dei vostri cadaveri sarò io, i vermi che si ingrasseranno con le vostre carcasse sarò io. E ogni volta che qualcuno vi dimenticherà, lì ci sarò io. Volevo poi solo vivere. Bastardi.”

Castelli di rabbia

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“Appartengo a Gesù.”

Kaká (1982) calciatore brasiliano

scritta riportata sulla maglia di Kaká al termine della finale della Coppa del Mondo di Calcio di Corea e Giappone del 2002
Citazioni di Kakà

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“Non è più permesso a nessuno di vivere su quello che fu fatto da altri prima di noi. Bisogna che noi creiamo.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Reggio Emilia, 30 ottobre 1926; da Scritti e discorsi, vol. V, p. 454
Citazioni tratte dai discorsi

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