Giordano Bruno: Frasi popolari (pagina 4)

“Ha terminato [Logifero] l'altrui sermone col proprio raglio: il venerabile dottore ha fatto la parte del pappagallo e dell'asino.”

“Quest'arte non serve soltanto ad acquisire una semplice tecnica mnemonica, ma apre anche la via e introduce alla scoperta di numerose facoltà.”

“Trattiamo questa arte sotto una duplice forma, e seguendo una duplice via: la prima di queste è più elevata e generale; essa serve a ordinare tutte le operazioni dell'animo […] consiste in trenta modi di intendere le ombre […] La seconda forma dell'arte, che viene esposta in seguito, è più sintetica e serve per acquistare, attraverso un sistema di regole, un genere ben preciso di memoria.”

“Non è infatti tanto potente la nostra natura da dimorare nello stesso campo del vero.”

“Quello che è vero e buono è unico e primo.”

“Quest'ombra, pur non essendo verità, deriva tuttavia dalla verità e conduce alla verità; di conseguenza, non devi credere che in essa sia insito l'errore, ma che vi sia il nascondiglio del vero.”

“Niente è infatti contrario all'ombra, e precisamente né la tenebra, né la luce.”

“Tuttavia l'idea è nella mente divina in un atto unico, totalmente e simultaneamente. Nelle intelligenze, le idee sono secondo atti distinti. Nel cielo, sono in potenza attiva molteplice secondo una successione. Nella natura, sono a modo di vestigio e quasi per impressione. Nell'atto di intendere e nella ragione, sono a modo di ombre.”

“Uno è ciò che tutto definisce. […] Se ti convincerai di ciò, porrai tra i tuoi occhi e quanto è universalmente visibile un tale oculare, che niente potrà in qualche modo sfuggirti.”

“Un agente che opera per natura ovvero per caso, e non per una prescrizione della volontà, non presuppone le idee.”

“Occorre invece che noi ricerchiamo le idee al di fuori e al di sopra di noi: poiché in noi abbiamo soltanto le ombre.”

“Il fondamento teorico è semplicissimo: le idee partoriscono il mondo; se l'uomo riesce a condursi, con il pensiero immaginifico, là dove inizia l'emanazione delle cose, potrà creare lui stesso con la forza di un dio, anzi di Dio.”

“In conclusione: fra la conoscenza di dio e la conoscenza dell'uomo non c'è rapporto, o proporzione; ciò che è proprio di dio, non appartiene all'uomo. O meglio, fra la conoscenza dell'uno e dell'altro si dà lo stesso rapporto che c'è fra l'ombra e la luce: fra l'idea e la sua ombra.”

“Nel cosmo, quanto liga è Dio, Demone, Animo, Natura, Sorte e Fortuna, e, per ultimo, Fato.”

“Liga con arte l'artefice: il bello dell'artefice è arte.”

“Tra le ligature, maggiori sono quelle che ligano non i bruti, ma gli uomini; gli ingegni più vivaci, non i più semplici, poiché quelli dispongono di maggiori facoltà e possibilità, a più parti, circostanze e fini mirano, e dunque da maggiori brame sono condotti.”

“Ligato sono da parecchie cose; sento dunque che parecchi mi ligano, perché diverse e distinte sono le gradazioni del bello.”

“Da ignoranti che siamo, più ci lasciamo ligare da chi è astuto, che da un amico autentico, sicché le ligature ed il magistero di chi liga si fondano e si consolidano nell'artificio.”

“Tre sono le porte per le quali il cacciatore di anime osa ligare: vista, udito, mente o immaginazione.”