Khalil Gibran: Frasi popolari (pagina 2)

“Potete essere liberi solo se il desiderio di ricercare la libertà diventa pratica per voi, e se cessate di parlarne come di un fine e di un compimento.”

“E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.”

“Il desiderio è metà della vita; l'indifferenza è già metà della morte.”

“Un funerale tra gli uomini è forse una festa di nozze tra gli angeli.”

“L'amore, come la morte, cambia tutto.”

“Il lavoro è l'amore reso visibile.”

“Se vuoi essere più vicino a Dio, stai più vicino alla gente.”

“C'è nel mio cuore più di quel che ho sulle labbra, c'è nel mio desiderio più di quel che ho tra le mani.”

“Non chiamare stolto nessuno tra voi, giacché in verità noi non siamo né saggi né stolti. Siamo verdi foglie sull'albero della vita, e la vita stessa è al di là della saggezza e, certo, al di là della stoltezza.”

“[Il Matrimonio] è l'anello d'oro di una catena il cui inizio è dato da uno sguardo, e il cui termine è l'Eternità”

“Se ami una persona, lasciala andare, perché se ritorna, è sempre stata tua. E se non ritorna, non lo è mai stata.”

“Se l'amore vi chiama seguitelo, anche se ha vie lunghe e tortuose.”

“Il maestro se egli davvero è saggio non vi invita ad entrare nella casa della sua sapienza, ma vi guida sulla soglia della vostra mente.”

“Persino le maschere della vita sono maschere di un mistero più profondo.”

“La libertà di chi se ne vanta, è schiavitù.”

“E quando addentate una mela, ditele nel vostro cuore: I tuoi semi vivranno nel mio corpo, i tuoi germogli futuri sbocceranno nel mio cuore, la loro fragranza sarà il mio respiro, e insieme gioiremo in tutte le stagioni…”

“Il diavolo morì il giorno stesso in cui tu nascesti. Non occorre quindi che tu attraversi l'inferno per incontrare un angelo.”

“Gli inganni qualche volta riescono, ma vanno sempre incontro al suicidio.”

“Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo. Noi li abbattiamo e li trasformiamo in carta per potervi registrare, invece, la nostra vuotaggine.”