“[Robert Johnson] Sconosciuto ai più, sempre in fuga da se stesso prima ancora che dagli altri sempre senza un soldo, senza una casa ed ora venerato dagli appassionati, studiato dagli esperti che lo giudicano fra i padri del blues, quella musica insinuante ed asprigna che pervade tutto il novecento statunitense.” Vittorio Franchini Sulla musica , Casa
“Robert era un accanito ascoltatore di blues. Cantava male e suonava peggio una chitarra che si era costruito da solo. Ma un giorno, era lui stesso a raccontarlo, si era recato a mezzanotte al centro di un crocevia e lì si era messo a suonare in attesa di un possibile evento. Ed era arrivato un uomo tutto nero che gli aveva preso la chitarra, l'aveva accordata, aveva suonato un motivo sconosciuto e poi gli aveva restituito lo strumento. Non si erano scambiati una parola, il ragazzo e quel diavolaccio nero. […] Tutto ciò racconta Peter Guralnich che alla ricerca del "re del blues" ha dedicato quasi una vita.” Vittorio Franchini Sulla vita , Sui cani , In attesa , il male
“Gershwin, l'uomo che non sapeva orchestrare, per esempio, e che dovette affidare a Ferde Groffe, la sua "Raphsody in Blue", l'uomo che pretendeva di spiegare la sua musica e la sua filosofia scrivendo lui stesso articoli per i giornali.” Vittorio Franchini Sulla musica