“Quello che mi ha sempre impressionato dei profeti della Bibbia è la vocazione.”

Non vorrebbero profetizzare, ma sono vocati, chiamati, quasi costretti da Dio: e devono andare a predicare loro malgrado. Così è anche degli scrittori che valgono qualche cosa. Non vorrebbero scrivere (non, almeno, di quel determinato argomento) e lottano contro l'impulso che li spinge a prendere la penna in mano – ma non possono farne a meno. Ci sono invece di quelli che credono di doversi lambiccare il cervello per trovare qualche cosa di cui scrivere. Ma non sono scrittori, sono mestieranti della penna. Il buon Carlino diceva a Saba che lui le poesie le doveva scrivere, come la gallina fa l'uovo; e forse non sapeva quale grandissima lode fosse questa. (da Pensieri amari, in Vocazione letteraria di una famiglia triestina fra '800 e '900, catalogo della mostra, Trieste 10-18 dicembre 1990, a cura di A. I. Fontana e S. Vinci, Tip. Graphis, Trieste, 1990, p. 107.)
Origine: Carlo Cerne, chiamato familiarmente Carletto, commesso della libreria antiquaria di cui Saba era proprietario.
Origine: Citato in Alberto Cavaglion, Il mio poeta. Eugenio Colorni, Umberto Saba e la psicoanalisi; in Cartevive [Periodico dell'Archivio Prezzolini, Biblioteca cantonale Lugano], Anno XX, n.2 (44), dicembre 2009, pp. 131-132.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia
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vocazione , profeta
Giorgio Voghera photo
Giorgio Voghera 2
scrittore italiano 1908–1999

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“A proclamare di solito l'imminenza di ore tranquille e rasserenate, nella Bibbia sono piuttosto i falsi profeti.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

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“Un monaco può sempre legittimamente paragonarsi ad un profeta, perché i monaci sono gli eredi dei profeti.”

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Parte prima, Prologo, p. 14
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