Albert Camus: Frasi popolari (pagina 2)

“Al principio dei flagelli e quando sono terminati, si fa sempre un po' di retorica. Nel primo caso l'abitudine non è ancora perduta, e nel secondo è ormai tornata. Soltanto nel momento della sventura ci si abitua alla verità, ossia al silenzio.”

“Quando scoppia una guerra, la gente dice: "Non durerà, è cosa troppo stupida". E non vi è dubbio che una guerra sia davvero troppo stupida, ma questo non le impedisce di durare.”

“Per essere felici non ci si deve occupare troppo del prossimo.”

“Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia.”

“Persino da un banco di imputato è sempre interessante sentire parlare di sé.”

“Non esiste destino che non possa essere superato dal disprezzo.”

“Un uomo è sempre preda delle proprie verità. Quando le abbia riconosciute, egli non è capace di staccarsene.”

“C'è sempre qualche ragione per l'uccisione d'un uomo. È invece impossibile giustificare che viva.”

“Ho conosciuto un uomo che ha dato vent'anni della propria vita ad una sventata, le ha sacrificato tutto, amicizie, lavoro, il decoro della propria vita, e una sera ammise di non averla mai amata. Si annoiava, ecco tutto, si annoiava come la maggior parte della gente.”

“Devo dirlo, a furia d'essere uomo con tanta pienezza e semplicità, mi trovavo un po' superuomo.”

“Il fascismo, effettivamente, è disprezzo. Inversamente, ogni forma di disprezzo, ove intervenga nella politica, prepara o instaura il fascismo.”

“Per suicidarsi bisogna amarsi molto.”

“Si tratta di vivere entro lo stato d'assurdo.”

“Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice.”

“La speranza, al contrario di quel che si crede, equivale alla rassegnazione. E vivere non è rassegnarsi.”

“La vita diventava meno facile: quando il corpo è triste, il cuore langue.”

“La verità è che ogni uomo intelligente, lei m'insegna, sogna di essere un gangster e di regnare sulla società con la sola violenza.”

“Quanto rimane, è un destino di cui solo la conclusione è fatale. All'infuori di questa unica fatalità della morte, tutto – gioia o fortuna – è libertà, e rimane un mondo, di cui l'uomo è il solo padrone.”

“A questo punto del proprio sforzo, l'uomo si trova davanti all'irrazionale e sente in sé un desiderio di felicità e di ragione. L'assurdo nasce dal confronto fra il richiamo umano e il silenzio irragionevole del mondo.”