Francesco Guccini: Frasi popolari (pagina 2)

“Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio. (da Auschwitz”

“Fossi un uccello alto nel cielo potrei volare senza aver padroni; se fossi un fiume potrei andare rompendo gli argini nelle mie alluvioni.”

“Del resto del mondo non sai più una sega, Venezia è la gente che se ne frega.”

“La notte, udite, sta per finire | ma il giorno ancora non è arrivato, | sembra che il tempo nel suo fluire | resti inchiodato. | Ma io veglio sempre, perciò insistete, | voi lo potete, ridomandate, | tornate ancora se lo volete, | non vi stancate.”

“Ma nei suoi sogni continua la guerra e lui scivola ancora | sull'immensa pianura e rivela in quell'attimo breve | le cicogne sospese nell'aria, i compagni coperti di neve.”

“Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta, ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta, qualcuno è andato per etá, qualcuno perché giá dottore, e insegue una maturitá, si è sposato fa' carriera ed è una morte un po' peggiore.”

“Voglio però ricordarti com'eri | pensare che ancora vivi | Voglio pensare che ancora mi ascolti | e che come allora sorridi.”

“Questa vita che ci birilla come bocce da biliardo.”

“T'invidio perché ancora hai molte pagine da aprire | di un libro che ho già letto e che tu devi ancor scoprire, | ma quando capirai che cerchi un libro che non c'è, | allora ti ricorderai di me.”

“Dopo un bicchiere di vino con frasi un po' ironiche e amare, parlava in tedesco e in latino, parlava di Dio e Schopenhauer”

“Vero, aperto, finto, strano, chiuso, anarchico, verdiano… brutta razza, l'emiliano!”

“Con la coerenza potrai | difenderle dalla vergogna, | dare ragione a uno sbaglio, | strapparti di dosso il guinzaglio.”

“Perché anche una vita infelice si illumina con la fantasia | Io semplice essere umano, costretto a costretti ideali | sono solo un umìle artigiano e volo con piccole ali | Fabbrico sedie e canzoni, erbaggi amari, cicoria | o un grappolo di illusioni che svaniscono dalla memoria | e non restano nella memoria.”

“Nell'anno '99 di nostra vita io, Francesco Guccini, eterno studente perché la materia di studio sarebbe infinita e soprattutto perché so di non sapere niente..”

“E pensavo dondolato dal vagone: | «Cara amica, il tempo prende, il tempo dà. | Noi corriamo sempre in una direzione | ma qual sia e che senso abbia chi lo sa? | Restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, | le luci nel buio di case intraviste da un treno. | Siamo qualcosa che non resta, | frasi vuote nella testa | e il cuore di simboli pieno.»”

“La canzone è una penna e un foglio | così fragili fra queste dita, | è quel che non è, è l'erba voglio | ma può esser complessa come la vita.”

“Perché già dalla prima media ti attendeva il latino e si cominciava subito, con rosa rosae rosae, chissà perché era scelto il nome del bellissimo fiore per iniziarti ai misteri della prima declinazione; dopo ne arrivavano altre quattro ma, per farti capire che non erano tutte rose (e fiori), con la seconda declinazione ti aspettava un animale inquietante, lupus lupi lupo, la stessa belva che avresti incontrato più tardi, alle superiori, assieme al timido e sfortunato agnello, quando arrivano, siti compulsi, allo stesso ruscello.”

“Quello che tiene il freddo tiene anche il caldo.”

“Fa niente. Danno in TV un programma intelligente, ci vuole un tè aromatico e bollente e poi che il sonno arrivi a poco a poco.”