Ugo Foscolo: Frasi popolari

“E tu prima, Firenze, udivi il carme | che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco, | e tu i cari parenti e l'idïoma | dèsti a quel dolce di Calliope labbro | che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma | d'un velo candidissimo adornando, | rendea nel grembo a Venere Celeste.”

“Io non odio persona alcuna, ma vi son uomini ch'io ho bisogno di vedere soltanto da lontano.”

“Il generale Pepe ha portato qui un gran numero di documenti importanti; e quel che più conta ci ha portato sé stesso, e dalla sua conversazione può aversi la chiave della rivoluzione napoletana.”

“Quel grande | che temprando lo scettro a' regnatori | gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela | di che lagrime grondi e di che sangue”

“Ma se danza, | vedila! tutta l'armonia del suono scorre dal suo bel corpo, e dal sorriso | della sua bocca; e un moto, un atto, un vezzo | manda agli sguardi venustà improvvisa.”

“Approfondimento ai sonetti con testo integrale.”

“Approfondimento 1.”

“E tu onore di pianti, Ettore, avrai, | ove fia santo e lagrimato il sangue | per la patria versato, e finché il Sole | risplenderà su le sciagure umane.”

“Né più mai toccherò le sacre sponde | ove il mio corpo fanciulletto giacque, | Zacinto mia, che te specchi nell'onde | del greco mar da cui vergine nacque | Venere”

“Non esistono errori, ma opportunità per conoscere le cose.”

“E me che i tempi ed il desio d'onore | fan per diversa gente ir fuggitivo, | me ad evocar gli eroi chiamin le Muse | del mortale pensiero animatrici. Siedon custodi de'sepolcri, e quando | il tempo con sue fredde ale vi spazza | fin le rovine, le Pimplèe fan lieti | di lor canto i deserti, e l'armonia | vince di mille secoli il silenzio.”

“Ahi! sugli estinti | Non sorge fiore, ove non sia d'umane | Lodi onorato e d'amoroso pianto.”

“All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro?”

“A' generosi | Giusta di gloria dispensiera è morte.”

“Le sciocche e laide abitudini sono le corruzioni della nostra natura.”

“Anche la Speme, | ultima Dea, fugge i sepolcri; e involve | Tutte cose l'obblio nella sua notte.”

“Sol chi non lascia eredità d'affetti | Poca gioia ha dell'urna.”

“Tu non altro che il canto avrai del figlio, | o materna mia terra, a noi prescrisse | il fato illacrimata sepoltura.”

“Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo | di gente in gente, me vedrai seduto | su la tua pietra, o fratel mio, gemendo | il fior de' tuoi gentili anni caduto.”