“Mio, mio. Un corpo si aggira.”

“In Kavafis, il corpo che desidera e si aggira in prossimità di altri corpi è contemporaneo non della storia di oggi, ma di tutta la storia, perché è estraneo a essa. E tutto è sempre qui, ora, sparito da secoli, ancora vivo.”

Alfonso Berardinelli (1943) critico letterario e saggista italiano

Origine: 100 Poeti, p. 171

“Il corpo lo si riceve, il corpo è quello che è.”

Elio Sgreccia (1928–2019) cardinale, vescovo cattolico e teologo italiano

Manuale di bioetica

“Un corpo immerso in un liquido si bagna. Un corpo immerso nel cemento sapeva troppo. Un corpo immerso in un altro corpo si diverte. Un corpo immerso in due corpi è un'orgia.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

Imitazioni, Antonino Zichichi, In Crozza Italia

“La teoria di Benjamin dice che un corpo immerso nell'acqua si lava, un corpo immerso in un altro corpo si diverte, un corpo immerso in due corpi è orgia.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

Imitazioni, Antonino Zichichi, Apparizioni su Rai Uno

“La persona è più grande del suo corpo, il corpo è più grande del proprio sesso.”

Elio Sgreccia (1928–2019) cardinale, vescovo cattolico e teologo italiano

Manuale di bioetica

“L'anima è il corpo che funziona; morto il corpo, morta l'anima.”

Luigi Capuana Il marchese di Roccaverdina

Origine: Il marchese di Roccaverdina, p. 79

“La castità ci apre gli occhi per vedere che quello che abbiamo davanti è sì un bel corpo, ma quel corpo è qualcuno. Quel corpo non è un oggetto ma un soggetto.”

Timothy Radcliffe (1945) teologo e presbitero inglese

Affettività ed eucarestia

“Dire "io sono il mio corpo" equivale a sopprimere fra me e il mio corpo quella distinzione che stabilisco invece quando dico che il mio corpo è il mio strumento; d'altra parte, se io ammetto questa relazione strumentale, mi impegolo inevitabilmente in una regressione all'infinito. Infatti, uno strumento qualsiasi […] aumenta il potere di un corpo, ed in questo caso il potere del mio stesso corpo, non si può considerare quest'ultimo uno strumento se non immaginando un secondo corpo, che potremmo chiamare mentale, o astrale, di cui il mio corpo fisico sarebbe appunto uno strumento. Ma finché questo corpo, o mentale o astrale, è posto anche lui come corpo, la questione si sposta oltre e così all'infinito. Si può evitare la regressione solo ad un patto: questo corpo, che solo fittiziamente posso paragonare agli strumenti che aumentano i suoi poteri, in quanto è il mio corpo, non può essere uno strumento. Dire "mio corpo" equivale a dire "me stesso" e con ciò io mi pongo al di qua o al di là di qualsiasi rapporto strumentale.”

Gabriel Marcel (1889–1973) filosofo, scrittore e drammaturgo francese

da Il mistero dell'essere

“Questa "propriocezione" è come se fosse gli occhi del corpo, il modo in cui il corpo vede se stesso. E se scompare, come è successo a me, è come se il corpo fosse cieco. Il mio corpo non può 'vedere' se stesso se ha perso i suoi occhi, giusto? Così tocca a me guardarlo, essere i suoi occhi. Giusto?”

Oliver Sacks (1933–2015) neurologo e scrittore inglese

“Il corpo vivente è mio nel senso che la sua storia mi costruisce. Nel corpo è il divenire dell'io ed è in questo senso che lo chiamo mio il mio corpo. Ciò che dico mio è interamente me. L'appartenenza si identifica inevitabilmente nell'identità.”

Carlo Flamigni (1933) medico, accademico e scrittore italiano

Origine: Da La proprietà del corpo http://www.carloflamigni.it/scripta/la-proprieta-del-corpo.html, carloflamigni.it, dicembre 2012.