“E se fossimo solo le unità di una catena di montaggio di una fabbrica "usa e getta", gestita dalla Natura per conto terzi?”

“Vivere all'Avana era come vivere in una fabbrica che producesse bellezza umana su una catena di montaggio.”

Graham Greene libro Il nostro agente all'Avana

Origine: Il nostro agente all'Avana, p. 153

“Per tutto il giorno hai lavorato alla catena di montaggio, ora stanotte te la spasserai per un po”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

The River

“Il vino fa brutti scherzi | ma lo bevo per conto terzi e subisco.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Stango e Sbronzo, n. 4
Verità supposte

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?

“La mia vita potrebbe essere piccola e noiosa, ma almeno è la mia - non una vita da catena di montaggio, di seconda mano, a mani basse.”

Chuck Palahniuk (1962) scrittore statunitense

“Quando l'amore usa le catene diventa un aguzzino.”

Giuseppe Tobia

“Nell'Inghilterra capitalista la fabbrica apparve come uno strumento di profitto e di sfruttamento. Nell'Unione Sovietica, essa non fu solo uno strumento di ricchezza collettiva, ma un mezzo consapevolmente usato per spezzare vecchie catene.”

Anna Louise Strong (1885–1970) scrittrice statunitense

Origine: Da L'era di Stalin, Napoli, La Città del Sole, 2004, p. 100.

“Ricordati che il miglior medico è la natura: guarisce i due terzi delle malattie e non parla male dei colleghi.”

Galeno (129–216) medico greco antico

Origine: Citato in Valentina Beggio, Cosa raccontano i cristalli e come usarli, Giunti Editore, Firenze, 2001, p. 7 http://books.google.it/books?id=mRXgAERXAE0C&pg=PA7. ISBN 88-440-2138-2

“Una natura ha bisogno di ali, un'altra di catene.”

Jean Jacques Rousseau (1712–1778) filosofo, scrittore e musicista svizzero di lingua francese

La nuova Eloisa

“La Natura è una fabbrica che non rilascia nessuna garanzia sulla conformità e la durata dei suoi prodotti.”

Giuseppe Tobia

“Nelle settimane seguenti visitai altri mattatoi più grandi e osservai centinaia di maiali e migliaia di polli mentre esalavano il loro ultimo respiro in enormi catene di smontaggio e di morte […]. Le persone che lavoravano in questi posti effettivamente paragonavano quello che facevano a «catene di montaggio che girano al contrario». […] Non dimenticherò mai queste carneficine, le cui proporzioni non avrei mai immaginato se non le avessi viste con i miei occhi.”

Tom Regan libro Gabbie vuote

Origine: Gabbie vuote, p. 140