Frasi sulla fotografia
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Coez photo

“Ho una foto in un cui stai bene senza di me | che venivi bene te lo ricordi pure te.”

Coez (1983) Cantautore italiano

da Mal di gola, n. 1
È sempre bello

Paolo Pellegrin photo
Doutzen Kroes photo

“A volte mi sento in colpa ora che esercito questa professione, perché rende certe ragazze insicure di sé stesse. Io glielo dico sempre: Non sono come appaio nelle foto.”

Doutzen Kroes (1985) supermodella olandese

Non vengo bene se mi illuminante male e senza trucco e parrucco. A volte mi alzo e dico: Questo non è quello che vedo quando sfoglio una rivista. Chi è questa sconosciuta nel mio bagno?.
Origine: Da un'intervista rilasciata a Page Six; citato in Doutzen Kroes, la top model che si sente in colpa perché troppo sexy http://www.gossipblog.it/post/187299/doutzen-kroes-la-top-model-che-si-sente-in-colpa-perche-troppo-sexy, Gossipblog.it, ottobre 2013.

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?

“Tradigione

Riversa sul pavimento di marmo di marquina, lei in cuor suo era consapevole del dolore sordo che la stava lacerando l’interno del nocciolo del suo essere, così profondo e delicato quanto immenso da perdersi dentro volutamente, e con gli occhi gonfi bagnati dalle copiose lacrime che le rigavano le rosse gote inflitte dal dolore angoscioso, fulminó rapidamente con lo sguardo respirando a fatica col petto stretto nella nella morsa del duolo, quella foto che ritraeva chi fino ad un’ora prima rappresentava tutto il suo mondo. Maledicendo quell’immagine sgualcita dal calore delle sue mani infuocate dalla rabbia, e dal freddo sudore che il suo corpo emanava tremando come se il suolo fosse colto da una scossa tellurica lasciando vibrare tutto ciò che vi era sovrapposto. Strappò con violenza incontrollata quell’immagine come se volesse sfregiare il ricordo di quello che fu origine in lei di tanto amore, per poi riversarlo in chi sapeva concepire dentro di sé quelle emozioni senza eguali, per effondere il cuore di chi la sapeva ancora far sgorgare acqua d’amore che nasceva spontanea da un profondo intaglio in una cresta fatta di cuore, affinché il suo corso di sentimento che dissetava la sua anima s’immettesse nel mar profondo bruciante d’ardore, abbracciando e inebriando in ogni parte il suo amato. Ma ormai consumato e prosciugato dalla delusione di un tradigione compiuto senza rimorso, quell’oceano di passione si trasformava in un vuoto di animosità che pacatamente colmerà con nuovi impulsi inclini alla fiducia verso qualcuno, ed ora non vi era intorno a lei che una fievole speranza nell’oscurità dei suoi triboli, di riuscire ad accartocciare tutto il suo corruccio per rialzarsi lentamente raccogliendo la sua dignità per farne perno per il suo invigorire interiore. Affidó il suo cuore al tempo affinché cura vi possa trovare nelle sue sagge braccia, per ottener sollievo da quel lamento disperso sotto le ali della solitudine, per amore.

©LAURA LAPIETRA”