Frasi di Ann Brashares

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“Il terreno sopra la tomba di Bailey era ancora soffice. Tibby sollevò con cura di lato il tappetino d’erba e scavò nella terra con tutte e due le mani. Diede un bacio al sacchetto e posò Mimì nella buca. Poi la ricoprì e rimise a posto l’erba. Si sedette sul prato che copriva tutte e due. Guardò com’era bella la luna che calava già sull’orizzonte. Una parte di lei, una parte importante, voleva soltanto rimanere lì con loro. Avrebbe voluto acciambellarsi nella più minuta, più semplice esistenza possibile e lasciare che il mondo continuasse la sua corsa senza di lei. Si distese. Si rannicchiò. Poi cambiò idea”

“Carmen avrebbe potuto comportarsi da persona matura; invece si buttò sull’erba, appena oltre il bordo campo. Era una fortuna che in South Carolina lei fosse diventata invisibile, altrimenti il suo avrebbe anche potuto essere scambiato per un atteggiamento di stizza. Se lei fosse stata una persona reale e non invisibile, se avesse potuto guardare se stessa attraverso gli occhi delle amiche o della madre, sarebbe riuscita a riconoscere i propri sentimenti. Da sola si sentiva alla deriva, trasparente”

“Forse la felicità dipende solo dall’insieme di piccoli dettagli positivi — il semaforo che diventa verde nel secondo in cui tu arrivi — e negativi — l’etichetta della T-shirt che ti pizzica sul collo — che capitano a ciascuno durante un giorno. Forse a ciascuno è assegnata un’identica quantità di felicità al giorno. Forse non aveva importanza se eri un rubacuori celebre in tutto il mondo o un patetico solitario. Forse non importava se una tua amica stava morendo. Forse a certe cose si passa attraverso e basta. Forse era l’unica cosa che si poteva chiedere.”

“Gli occhi di Kostos erano lucidi quanto i suoi. «Oh, Lena» disse. Le prese le mani sudate tra le sue. Sembrava che avesse capito che quello era il massimo a cui poteva arrivare. La attrasse a sé. Lui seduto sul muro e lei in piedi di fronte, erano quasi della stessa altezza. Le gambe di Lena toccavano le sue. Lena sentiva il suo odore: sapeva di cenere. Aveva la sensazione di dover svenire da un momento all’altro. Il viso di Kostos era lì, bello, ombreggiato dalla luce fiammeggiante. Le sue labbra erano lì. Con un coraggio che arrivava da chissadove, ma non dal suo corpo, Lena si chinò appena in avanti e gli baciò le labbra. Era un bacio e una domanda. Lui rispose attirandola a sé, premendo stretto il suo corpo contro il proprio, e il suo bacio fu lungo e profondo. Lena ebbe un ultimo pensiero, prima di smettere di pensare e abbandonarsi alle sensazioni: non se lo aspettava, che il paradiso fosse così rovente”

“Quando anche le sue palpebre cominciarono a calare, Tibby si sdraiò con cautela, posando la testa sul cuscino, accanto a quella di Bailey. Sentiva il solletico leggero dei suoi capelli contro la guancia. Le lacrime le scivolarono fuori, scorsero oblique fino alle orecchie e sui capelli di Bailey. Sperava che andasse bene così. Sarebbe rimasta lì a tenere la mano di Bailey tutto il tempo, così lei non avrebbe avuto paura di non averne abbastanza”

“Era triste per quello che era successo a Kostos. E da qualche parte era triste perché gente come Bee e Kostos, che avevano perso tutto, erano ancora aperti all’amore, e lei che non aveva perso nulla non lo era.”

“Ma quando si chinò un po’ oltre il davanzale, riconobbe un altro paio di gomiti appoggiati alla finestra più lontana del secondo piano. Erano i gomiti grinzosi di Bapi. Era seduto alla finestra a contemplare le due lune, proprio come lei. Lena sorrise, fuori e dentro di sé. Aveva imparato almeno una cosa, a Santorini. Lei non era come i genitori e neppure come la sorella, ma come il nonno: orgogliosa, silenziosa, timida. Per fortuna sua, Bapi aveva trovato il coraggio almeno una volta nella vita di rischiare in amore con una persona che sapeva come dare amore. Lena pregò di fronte alle due lune di trovare lo stesso coraggio”

“Questa volta era lui a essere nudo nel laghetto dall’acqua bassa, e lei era vestita, ma come l’altra volta, fu lei a ritrarsi avvampando, e lui a rimanere lì calmo. L’altra volta lei se l’era presa con Kostos, ora se la prese con se stessa. L’altra volta aveva pensato che lui fosse uno sciocco leggero e presuntuoso, ma questa volta capì che era lei ad esserlo. L’altra volta si era fissata ossessivamente sul proprio corpo esposto alla vista altrui; ora pensava a quello di Kostos. L’altra volta lui non era venuto a spiarla. Non l’aveva seguita. E probabilmente era rimasto stupito quanto lei nel vederla. Finora aveva pensato che fosse stato lui a invadere il suo posto speciale. Ora sapeva che era stata lei a invadere quello di Kostos.”

“«Chiedimi qualcosa» la sfidò Bailey.
«Di cosa hai paura?» La domanda le sfuggì prima che avesse l’intenzione di formularla. Bailey rifletté.
«Ho paura del tempo» rispose. Era risoluta, fissava senza battere ciglio il grande occhio ciclopico della videocamera. Non posava né mostrava un filo di imbarazzo. «Insomma, temo di non averne abbastanza» spiegò.
«Di non averne abbastanza per capire la gente, come sono davvero, oppure di essere capita a mia volta. Ho paura dei giudizi prematuri e degli errori di valutazione dovuti alla fretta. Non puoi correggerli, se non hai abbastanza tempo. Ho paura di vedere solo i trailer e non i film»”

“I Pantaloni ci promettevano che c’era tempo. Niente sarebbe andato perduto. Avevamo un anno intero, se ce ne fosse stato bisogno. Avevamo tutta la strada fino all’estate successiva: allora avremmo tirato fuori i Pantaloni e, insieme o separate, avremmo ricominciato da capo”

“Why does he have to be my boyfriend? Are you inferior if you don't have a boyfriend? Why does everybody have to be in love with somebody?”

“It was wrong. But it was worth it.”

“The ocean was the best place, of course. That was what she loved most. It was a feeling of freedom like no other, and yet a feeling of communion with all the other places and creatures the water touched.”

“You could feel things or you could find a way to shut down. But once you were feeling things, you couldn’t decide exactly what to feel. That was the trouble with letting them in at all. They made a mess of the place.”

“He was the strangest of strangers in that he was also her oldest friend.”

“You have been with me from the very first life. You are my first memory every time, the single thread in all of my lives. It`s you who makes me a person.”

“You get older and you learn there is one sentence just four worlds long and if you can say it to yourself it offers more comfort than almost any other. It goes like this… Ready ”
“Ready.”
“At least I tried.”

“She used to cry roughly three times a year. Now she seemed to cry three times before breakfast. Could that be considered progress?”

“Wish for what you want, work for what you need.
-Carmen's grandmother”

“I love you, I'll never stop.”

“You just have to let people love you in the way they can”

“Particularly beautiful people were like particularly funny-looking people, though. Once you know them you mostly forgot about it.”

“You'll turn out ordinary if you're not careful.”

“She was sad about what happened to Kostos. And someplace under that, she was sad that people like Bee and Kostos, who had lost everything, were still open to love, and she, who'd lost nothing, was not.”

“It’s more that I’m afraid of time. And not having enough of it. Time to figure out who I’m supposed to be… to find my place in the world before I have to leave it. I’m afraid of what I’ll miss.”

“She realized all at once the deeper thing that bothered her, the thing that made him not just irritating but intolerable: how he kept loving her blindly when she deserved it so little.”

“What made you feel that stomach-churning agony for one person and not another? If Bridget were God, she would have made it against the law for you to feel that way about someone without them having to feel it for you right back.”

“Healing wasn’t always the best thing. Sometimes a hole was better left open. Sometimes it healed too thick and too well and left separate pieces fused and incompetent. And it was harder to reopen after that.”

“I killed her once and died for her many times and I still have nothing to show for it. I always search for her; I always remember her. I carry the hope that someday she will remember me.”

“Please believe him. Keep your heart open to him. He can make you happy. He has always loved you, and you once loved him with all your heart.”

“She glared at him, feeling the old frustration. Sometimes in his presence she felt the deepest connection to him, and other times she felt completely alone-as though any bond to him was her own bitter imagination.”

“She wanted him to see all of her and also none of her. She wanted him to be dazzled by the bits and blinded by the whole. She wanted him to see her whole and not in pieces. She had hopes that were hard to satisfy.”

“She spilled rice on my knee, and she smiled. I wanted her to spill a thousand things on me, lava, acid, bricks, anything, and smile each time”

“You surround yourself with your pain or you avoid it and let it find you when you are trying to do other things”

“She had willed her heart to stay small and contained, but it wouldn’t be. Oh, well.”

“Daniel?"
"Yes."
"Did you ever think we were meant not to be together?"
"No. We are meant to be together. We are just meant to want it very badly.”

“You forget your victories, but you remember the losses.”

“Different people were good at different things, Lena mused. Lena was good at writing thank-you notes, for instance, and Effie was good at being happy.”

“Love made you admire funny things about a person, like how good she was at remembering to return her library books and at slicing cucumbers very thin. She was a veritable wonder at pulling a splinter out of her foot.”