Antonio Sibilia è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano.
Ha ricoperto la carica di presidente dell'Avellino dall'ottobre del 1970 a giugno 1975, dal 1982 al giugno 1983, e infine dal 1995 all'estate del 2000, quando ha lasciato definitivamente la proprietà della squadra. Negli anni in cui l'Avellino militava nella massima serie diventò famoso in tutta Italia per gli innumerevoli strafalcioni linguistici e per il modo in cui gestiva non solo le finanze della società, ma anche i suoi calciatori, talvolta persino aggrediti fisicamente. È nota, infatti, la sua avversità nei confronti dei "capelloni" e di coloro che avessero orecchini, tatuaggi e ogni altro tipo di abbellimento estetico.
È padre del senatore Cosimo Sibilia.
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4. Novembre 1920 – 29. Ottobre 2014