Jules Renard: Frasi popolari (pagina 12)

Frasi popolari di Jules Renard · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
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“Ho letto qualche pagina di questo diario. Alla fin dei conti è quello che avrò fatto di meglio e di più utile nella mia vita.”

Jules Renard, 14 novembre 1900; Vergani, p. 174
Diario 1887-1910, Citazioni sul Diario

“Quando penso che forse non sarei socialista se avessi potuto scrivere una commedia in tre atti!”

9 gennaio 1905; Vergani, p. 225
Diario 1887-1910

“Le «belle descrizioni» mi hanno messo addosso il gusto delle descrizioni in tre righe.”

24 maggio 1909; Vergani, p. 272
Diario 1887-1910

“So nuotare giusto quanto basta per trattenermi dal salvare gli altri.”

20 luglio 1898; Vergani, p. 149
Diario 1887-1910

“Il nostro amore per la campagna: un rustico fuoco di paglia.”

11 maggio 1894; Vergani, p. 75
Diario 1887-1910

“Chi non ha la malattia dello scrupolo non deve nemmeno sognare di essere onesto.”

15 marzo 1910; Vergani, p. 283
Diario 1887-1910

“Questo diario mi svuota. Non è un'opera. Anche fare all'amore ogni giorno non è amare.”

Jules Renard, 1 gennaio 1901; Vergani, p. 177
Diario 1887-1910, Citazioni sul Diario

“Sono uno scrittore cui solamente il desiderio della perfezione impedisce di essere grande.”

15 gennaio 1899; Vergani, p. 151
Diario 1887-1910

“Una cosa più spiacevole dell'arrivismo è l'esibizione della modestia.”

10 dicembre 1909; p. 278
Diario 1887-1910

“L'uomo è un animale che alza gli occhi al cielo e non vede che i ragni del soffitto.”

10 aprile 1894; Vergani, p. 74
Diario 1887-1910

“Mallarmé è intraducibile anche in francese.”

1 marzo 1898; Vergani, p. 144
Diario 1887-1910

“Sono sicuro che un'umanità casta sarebbe infinitamente superiore.”

24 maggio 1909; Vergani, p. 272
Diario 1887-1910

“Se pensassimo a tutte le fortune che abbiamo avuto senza meritarle non oseremmo più lamentarci.”

30 gennaio 1904; Vergani, p. 216
Diario 1887-1910

“Verlaine, un Socrate da letamaio.”

10 ottobre 1892; Vergani, p. 60
Diario 1887-1910

“I poeti si levano il gusto di sedere sull'Olimpo; ma sono troppo piccoli, e i loro piedi non toccano la terra.”

11 dicembre 1901; Vergani, p. 191
Diario 1887-1910