Margaret Mazzantini: Frasi popolari

“Come gli manca uno sguardo così. Se non lo conosci vivacchi e non ti manca. Ma se una stronza ti ha posato addosso quelle ali lì, ti ha fatto sentire l'eroe di una sceneggiatura temeraria, rimani tutta la vita un mendicante che va in giro a cercare quelle palpebre che si aprono solo per guardarti e si chiudono per imprigionarti.”

“E' inutile indagare le occasioni mancate. Non sai mai se ti sei salvato dalla morte, o ti sei perso la vita vera.”

“La vita era esattamente così, una lampadina sporca appesa a una fune elettrica il cui unico generatore di corrente è l’amore.”

“Niente, era per dirti che gli amori che sembrano assurdi certe volte sono i migliori.”

“La psiche come un mare chiuso, fa i suoi viaggi interni. Propone sempre nuove soluzioni, per salvaguardare i tuoi inganni.”

“Ma non ce la fai mai per i bambini. E loro lo sanno che non contano, s'industriano. Mettono le tazze per la colazione, spiano gli sguardi, i silenzi. Danno il bacio di qua e di là, con il terrore di sbagliare momento, di sbagliare guancia. Aspettano anche loro. Che l'amore torni.”

“La grinta autistica di chi si batte sola con se stessa e non cambia muro.”

“La gente privata di se stessa perde i confini, messa al muro può confessare un omicidio che non ha commesso.”

“Forse è quello che serve per andare avanti. Una sorta di impianto di depurazione, che disintegra il sedimentario, non fa scendere niente di duro. Si resta più lievi, persino più puri.”

“Perché nella vita capita di rinunciare alle persone migliori a favore di altre che non ci interessano, che non ci fanno del bene, semplicemente ci capitano tra i passi, ci corrompono con le loro menzogne, ci abituano a diventare conigli?”

“Nessuno si salva da solo. Possono sentire l'eco di quelle parole cadere davanti ai loro passi. Una condanna o un conforto.”

“E' venuto a cercarmi perché come me non ha dimenticato, come me ha avuto paura di morire senza avermi rivisto.”

“Scrivere di un senzatetto è affidarsi alla scabrosità di una possibilità che ti appartiene. Perché gli artisti, spesso e volentieri, sono barboni fortunati. Ce l'hanno fatta a non finire all'addiaccio, ma conservano i tratti disturbati e l'inquietudine dell'erranza, vagano con gli occhi, sentenziano sul mondo, hanno ossessioni, riti. Ogni giorno corrono il rischio di perdersi, di non trovare più la strada del ritorno.”

“Sei ostaggio di te stesso, delle tue mancanze.”

“E quando quella mano fredda, come la pietra dov'era posata, si ferma sulla mia guancia, io so che la amo. La amo, figlia mia, come non ho mai amato nessuno. La amo come un mendicante, come un lupo, come un ramo di ortica. La amo come un taglio nel vetro. La amo perché non amo che lei, le sue ossa, il suo odore di povera.”

“Una di quelle vacanze brevi e sempre concitate, sempre a fotografare prima di avere visto.”

“Tieni un capo del filo, con l'altro capo in mano io correrò nel mondo. E se dovessi perdermi, tu, mammina mia, tira.”

“Gli anni passarono in quella lotta vana. Perché vane diventano le parole ripetute troppe volte. I pensieri sono un gas cattivo.”

“Se il tumulto della vita è impressionante, la violenza degli argini è terribile.”