“Siamo tutti costretti, per rendere sopportabile la realtà, a coltivare in noi qualche piccola pazzia.”

“Nel coltivare sé stessi, non esiste la parola «fine». Chi si ritiene completo, in realtà, ha voltato le spalle alla Via.”

Yamamoto Tsunetomo libro Hagakure

libro Hagakure. Il codice segreto dei samurai

“In realtà non ho mai avuto un atteggiamento nei confronti del sesso. Non è mai stato il mio forte… Non ho avuto molto tempo per coltivare un atteggiamento.”

Morrissey (1959) cantante inglese

“Ecco cosa siamo, nient'altro che dei piccoli dinosauri. E la nostra pazzia prima o poi sarà la causa della nostra fine.”

Giorgio Faletti libro Io uccido

Origine: Io uccido, p.170

“In realtà, terra per coltivare chardonnay, cabernet sauvignon o merlot ce n'è a bizzeffe e in molte regioni del globo.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

I Barbari

“Tutto ciò che c'è, c'è già. | Allora nei miei pezzi che si fa? | Renderò possibile l'impossibile | fino a rendere possibile la realtà.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Tutto ciò che c'è, n. 3
?!

“Qualche anno fa i talebani hanno privato le donne di tutti i diritti di base, persino quello di uscire di casa come esseri umani. Ci hanno costrette a guardare la vita attraverso piccole finestre. Ho sempre paura di un ritorno a quel periodo.”

Fawzia Koofi (1975)

“Prerogativa della grandezza. – È prerogativa della grandezza rendere molto felici con piccoli doni.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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“In un'epoca di pazzia, credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia.”

Saul Bellow (1915–2005) scrittore statunitense

da Il re della pioggia

“La vita non è una ballata, mio tesoro. Un giorno, potresti essere costretta ad apprendere questa realtà a tue spese.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Petyr Baelish
a Sansa Stark
2016, p. 487
Il Grande Inverno

“Io viaggiavo su una corsia preferenziale, laddove le preferenze erano coltivare un piccolo rancore, un grumo che cresceva ogni giorno, un bolo di ostilità velenose che masticavo con metodo e ostinazione autodistruttiva.”

Francesco Carofiglio (1964) architetto, scrittore e illustratore italiano

Origine: L'estate del cane nero, p. 55