“La concitazione della vita moderna ha gettato l'uomo nella strada e in balia delle sue mille suggestioni.”

“Per i moderni la poesia è qualcosa che non si può spiegare, è una suggestione.”

Ana Blandiana (1942) poetessa romena

“L'uomo è fatto di cose ordinarie, e l'abitudine è la sua balia.”

Friedrich Schiller Wallenstein

Wallenstein

“La mia svolta personale fu "Strade di città" | da allora ne ho viste di strade di città | ho mille ricordi, mille | come rubare da Ricordi.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da La mia, n. 1
In Ogni Dove

“Quelli che vivranno dopo di noi, fra due o trecento anni, e ai quali stiamo preparando la strada, ci saranno grati? Si ricorderanno di noi con una buona parola? Balia, non ricorderanno!”

Anton Pavlovič Čechov Zio Vanja

Origine: Zio Vanja, p. 66

“La filosofia è la balia asciutta della vita, essa può prendersi cura di noi – ma non può allattarci.”

Søren Kierkegaard libro Diario

Origine: Diario, Aforismi e pensieri, p. 25

“No, io non ho paura della tecnologia, la tecnologia mi ha salvato la vita – io non sarei qua senza la tecnologia medica –, ho paura della stupidità umana, del crearsi i falsi dei, e la medicina è un falso dio molto, molto potente perché quando si sta in ospedale si è in balia di tutto essendo in balia del dolore […].”

Giovanni Lindo Ferretti (1953) cantautore e scrittore italiano

“Sei tu che porterai il tuo amore per cento e mille strade, perché non c'è mai fine al viaggio anche se un sogno cade.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

La vita è adesso
La vita è adesso

“[Gesù] ha "gettato" la sua vita nel tesoro di Dio, dove nulla va perduto, ma tutto è accresciuto.”

Maurice Zundel (1897–1975) poeta, filosofo, mistico, teologo

Vita, morte, risurrezione

“Steso ai suoi piedi Falstaff | accanto a lui | Aida e Leonora | osservano più di mille | riversarsi nella 72° strada…”

Charles Tomlinson (1927–2015) poeta, traduttore e accademico inglese

“[…] L'uomo immerso nella vita del corpo non sente mai l'«io». Non potrebbe mai dire: «io» sono felice. La «mia» vita è bella. L'«io» è privo di luce e di colore come il diamante in un anello gettato nelle immondizie. Perciò noi soffriamo, lo si voglia o no, perché la nostra anima si purifichi e si rafforzi.”

Géza Gárdonyi (1863–1922) scrittore ungherese

Frate Abris, Parte seconda, pp. 258-259
a Jancsi
Gli schiavi di Dio