“È triste essere obbligato a tacere quando desideri parlare!”

È duro il dover tacere ciò, che si vorrebbe dire.
Sententiae

Originale

Miserum est tacere cogi, quod cupias loqui.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 24 Maggio 2020. Storia
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scrittore e drammaturgo romano

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“Per chi ha un desiderio impellente anche l'essere solleciti sembra ritardo.”
Etiam celeritas in desiderio mora est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Per chi desidera anche la prontezza vien tardi.
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“È un triste piacere ricordare un pericolo!”
Misera est voluptas, ubi pericli memoria est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È ben scarso il piacere che ti fa ricordare pericoli corsi.
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“Aimè quanto è triste il dolore che nel tormento on ha voce!”
Heu dolor quam miser est, qui in tormento vocem non habet!

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Oh quanto è disgraziato chi deve soffrire senza poter parlare!
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“Un desiderio nascosto indica più paura che gioia!”
Voluptas tacita metus est mage quam gaudium.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Un piacere che non si rivela indica più paura che gioia.
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“Tutto ciò che si desidera con impazienza è sempre lontano!”
Longinquum est omne, quod cupiditas flagitat.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Ciò che si brama è sempre lontano.
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“È un desiderio sbagliato abituarsi alle cose altrui!”
Mala est voluptas ad alienum consuescere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È sbagliato abituarsi ai beni altrui.
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“Liberarsi dei desideri smodati equivale a conquistare un regno.”
Effugere cupiditatem regnum est vincere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Chi resiste alla cupidigia conquista un regno.
Sententiae

“È quando il cattivo finge di essere buono che diventa diventa pessimo!”
Malus bonum ubi se simulat, tunc est pessimus.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Il cattivo che simula la bontà, allora è veramente pessimo.
Sententiae

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“Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d'essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.”
Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci, rerum magna parens et moriente mori.

Raffaello Sanzio (1483–1520) pittore e architetto italiano del Rinascimento

scritto da Pietro Bembo per la tomba di Raffaello nel Pantheon a Roma

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