“Un mese più tardi, a casa mia, Rick sfogliava il mio taccuino: il che dimostra quanto mi sentissi a mio agio con lui. "Cos'è?" mi chiese. Aveva letto Under the Bridge. "Oh solo una poesia" risposi. "È una bomba. Dovresti farci qualcosa" disse.”

—  Anthony Kiedis , libro Scar Tissue

Scar Tissue

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
Argomenti
taccuino , agio , mese , letto , chiesa , poesia , bomba , casa , the , tardi
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Anthony Kiedis 120
cantante statunitense 1962

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“Un giorno un ragazzo mi chiese "Cos'è il punk?" Allora io diedi un calcio a un bidone e dissi "Questo è punk!" E allora lui fece la stessa cosa e mi chiese "Questo è punk?" e io risposi "No, questa è solo imitazione!"”

Billie Joe Armstrong (1972) cantautore e chitarrista statunitense

A guy walks up to me and asks "What's Punk?" So I kick over a garbage can and say "That’s punk!" So he kicks over a garbage can and says "That's punk?" and I say "No, that's trendy!"
Origine: Citato in Paul Hiebert, What Is Punk? 25 Definitions From People Who Should Know http://flavorwire.com/99393/what-is-punk-25-definitions-from-people-who-should-know, Flavorwire.com, 21 giugno 2010.

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“La Barbera mi disse che mi sarei fatto solo qualche mese di galera e che mi avrebbe dato duecento milioni.”

Vincenzo Scarantino (1965) criminale italiano

Origine: Citato in Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizzo, Via D'Amelio, Scarantino: "Mi costrinsero a confessare con minacce e promesse" http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/30/strage-di-via-damelio-e-scarantino-come-ti-fabbrico-un-pentito/167379/, il Fatto Quotidiano.it, 30 ottobre 2011.

“«Che cos'è un uomo saggio?» chiese qualcuno.
«Uno che guarda da lontano le cose vicine e da vicino le cose lontano», disse Jōshū.”

Ferruccio Masini (1928–1988) germanista, critico letterario e traduttore italiano

Origine: Pensare il Buddha, p. 74

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“"Sai che cosa significa?" chiese improvvisamente Black a Harry, mentre procedevano lentamente lungo il tunnel. "Consegnare Minus?"
"Che tu sei libero" disse Harry.
"Sì…" disse Black. "Ma io sono anche… non so se nessuno te l'ha mai detto… io sono il tuo padrino".
"Sì, lo sapevo" disse Harry.
"Be'… i tuoi genitori mi hanno nominato tuo tutore" disse Black seccamente. "Se fosse successo qualcosa a loro…"
Harry rimase in attesa. Black intendeva dire quello che anche lui pensava?
"Lo capisco, naturalmente, se vuoi restare con i tuoi zii" disse Black. "Ma… be'… riflettici. Una volta che avranno riconosciuto la mia innocenza… se tu volessi una… una casa diversa…"
Qualcosa parve esplodere in fondo allo stomaco di Harry.
"Co… vivere con te?" chiese, battendo la testa contro una roccia che sporgeva dal soffitto. "Lasciare i Dursley?"
"Certo, lo sapevo che non avresti voluto" disse Black in fretta. "Capisco, credevo solo che…"
"Sei matto?" disse Harry, la voce di colpo roca come quella di Black. "Ma certo che voglio lasciare i Dursley! Tu hai una casa? Quando posso venire?"
Black vi voltò a guardarlo; la testa di Piton strisciava contro il soffitto, ma Black non ci fece caso.
"Lo desideri davvero?" chiese. "Sul serio?"
"Sì, sul serio!" rispose Harry.
Il volto tormentato di Black si aprì nel primo vero sorriso che Harry vi avesse scorto finora.”

Origine: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, p. 321

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