“[Da dove è emerso Pulp Fiction? ] Dal mio amore per il filone criminale, i polizieschi, il noir. Volevo però mostrare la quotidiana banalità della violenza, che quel filone ignorava. In genere in quei film vedi uno che spara, quello che muore, taglio sulla scena seguente. In Pulp Fiction restiamo a vedere come i personaggi reagiscono di fronte alle conseguenze dei loro atti. C'è un crescendo di tensione, ma poi non te vai via, rimani lì.” Quentin Tarantino (1963) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense Sull'amore
“Rap-attori | vi faccio fuori col microfono di Hattori Hanzo | non sto qui per fare dindi | trafiggo gli altri Mc come in Kill Bill | ok sì, adesso appiccio | ti faccio "Mia" come Uma Thurman in Pulp Fiction” Jesto (1982) rapper italiano da terzo round quarti di finale 2theBeat 2004
“I miei film abitano in due mondi differenti. Uno è l'universo del Quentin di Pulp Fiction e Jackie Brown, esagerati ma più o meno realistici. L'altro è l'universo del Film. Quando i personaggi dell'universo di Quentin vanno al cinema, vanno a vedere roba ambientata nell'universo del Film. Sono cioè delle finestre su quel mondo. Kill Bill è il primo film ambientato nel Mondo del Film, in cui le convenzioni e i cliché cinematografici vengono abbracciati in maniera quasi feticista, al contrario del mondo di Pulp Fiction, in cui la realtà si scontra con le convenzioni filmiche.” Quentin Tarantino (1963) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense Sul mondo , Universo , Realtà
“Per Pulp Fiction presi molto da cose vissute crescendo in un quartiere poco raccomandabile di Los Angeles come la South Bay. Ho visto e ascoltato parlare gente così e li ho mescolati con la mia immaginazione.” Quentin Tarantino (1963) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense Immaginazione
“Brizzi, Ammaniti, Culicchia? Ho molta difficoltà a leggerli. È una questione di linguaggio, l' apertura della letteratura alla lingua e ai gerghi delle classi sociali medio-basse… Il linguaggio parlato in traduzione diventa qualcosa di artificiale. E poi è un tipo di letteratura, quella dei cosiddetti pulp, che vuole stabilire a tutti i costi una complicità con il lettore: un fenomeno di rispecchiamento. Io preferisco Claudio Piersanti o Gilberto Severini.” René de Ceccatty (1952) scrittore e traduttore francese Su Dio , Letteratura , Tipo
“Nel 1939, il giornale a fumetti americano, come i castori e gli scarafaggi della preistoria, era più grande e, voluminoso com'era, più ricco dei suoi moderni discendenti. Aspirava alle dimensioni di una rivista e allo spessore di un pulp, offrendo sessantaquattro pagine (compresa la copertina) di sgargiante abbondanza al prezzo ideale di una monetina da dieci cent. Mentre la qualità delle illustrazioni all'interno era, nel migliore dei casi, esecrabile, le copertine aspiravano alla qualità e all'impostazione grafica di una rivista in carta patinata e alla popolarità del pulp. Le copertine dei giornali a fumetti, in quei primi tempi, erano come il manifesto di un film che faceva sognare, immagini che per due secondi accendevano nella mente una scintilla e poi andavano perdendo il loro splendore fino a spegnersi del tutto prima ancora che venisse aperto il fascicolo di carta scadente. Spesso non erano semplicemente disegnate a inchiostro e colorate, ma dipinte da persone che avevano un nome nell'ambiente, qualificati artigiani dell'illustrazione, che sapevano creare ragazze dalle natiche procaci, avvinte in catene; sinuosi, perfetti giaguari; corpi maschili muscolosi, impeccabili, i cui piedi sembravano veramente sostenerne il peso.” Michael Chabon libro Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay The Amazing Adventures of Kavalier & Clay Sulle persone , Ragazza