“Nello smantellamento dei suoi libri Agnese impiegò parecchio tempo fra volere e disvolere. Lavorava soffrendo. Le tre mogli infelici, vittime di mariti crudeli e mai contente di narrarne scrupolosamente i misfatti, furono agevolmente convertite in isteriche maniache, calunniatrici di uomini un po' strambi, come, del resto, gran parte degli uomini. Fra loro una matura nubile pronunciava ogni tanto parole ragionavoli, umane. I fatti narrati erano se non proprio autentici, probabili, ma ripensandoli, Agnese si sentiva coinvolta in un partito preso, in un'ira soffocata che aveva conosciuto in gioventù nel comportamento delle sue coetanee: lei che dal presente aveva sempre voluto astrarsi. Dunque avevano ragione quelli che l'avevano accusata di femminismo, la parola che lei detestava. E qui, immergendosi in una intensa riflessione, si scavava a fondo, volta a volta deplorandosi o giustificandosi. No, lei non aveva reclamato altro che la parità della mente e la libertà del lavoro, ciò che tuttora, da anziana contestatrice, la tormentava. Aveva amato pochi uomini, anzi un uomo solo, ma pochissime donne, e quelle poche, riunite in una favola, sempre la stessa: il mito dell'eccezione contro la norma del conformismo. E poiché l'eccezione s'era resa inafferrabile, l'aveva inventata lei, per donarla malinconicamente a una ragazza antica senza volto, che voleva suonare la propria musica e glielo proibivano. Ecco, questa ragazza lei non aveva il coraggio di distruggerla: l'aveva mandata lontano, al di là del mare o in fondo al mare.” Anna Banti libro Un grido lacerante Origine: Un grido lacerante, pp. 112-113 Sull'arte , Sulla musica , Sugli uomini , Sulle donne
“Il pensiero unico delle oligarchie finanziarie transnazionali che dominano il pianeta non è di destra né di sinistra, e non è neppure di centro. Se si vuole provvisoriamente mantenere questa obsoleta e fuorviante metafora spaziale, esso è di destra in economia (potere del denaro), di centro in politica (potere del consenso) e di sinistra in cultura (potere dell'innovazione del costume). Lo smantellamento (di sinistra) delle vecchie forme conservatrici delle forme di vita tradizionali borghesi e proletarie, fatto in nome della modernizzazione nichilisticamente permanente, è funzionale ad un allargamento globale del mercato e del connesso potere del denaro che questo comporta (di destra). Questo è il punto essenziale da capire.” Costanzo Preve (1943–2013) filosofo e saggista italiano Sul denaro , Pensiero , Sulla vita
“Il compromesso cattolico-marxista si fondava su una visione alquanto rosea dei rapporti internazionali, e quindi su una tensione, non accentuata, seppure scontata, sul piano ideologico della lotta politica interna. Esso presupponeva lo smantellamento di antiquate strutture, dello stato liberale e dello stato fascista a un tempo, con l'ingresso di uomini nuovi capaci di pilotare una società civile senza timore dei managers industriali del ventennio. Tutto andava inquadrato nella visione di una società pluralistica, che i comunisti dichiaravano di accettare, e di cui i cattolici democratici si facevano banditori.” Fiorentino Sullo (1921–2000) politico italiano Origine: Il tempo storico della costituente, p. 316 Sugli uomini , Tempo
“La condizione necessaria per rilanciare la nostra economia è chiaramente indicata dalla teoria economica: lo smantellamento dell'euro.” Alberto Bagnai (1962) economista italiano L'Italia può farcela