Frasi di Alfredo Cerruti

“[Su Loredana Bertè] Era capace di slanci di affetto inauditi e di follie non prevedibili. Ci siamo mandati a fare in culo un'infinità di volte e una volta ci siamo anche picchiati.”

“Siccome noi frequentavamo i cantanti, che sono i peggiori scassacazzi mondiali, quando facevamo gli Squallor ci sfogavamo contro i cantanti, quelli seri.”

“[Al funerale di Daniele Pace] Eravamo in chiesa e stavamo piangendo su una bara sbagliata. E allora abbiamo chiesto: ma chi è questo cadavere qua?… Dice è Gargiulo, Ah, allora andiamo a piangere sull'altra.”

“Mi piaceva dormire, è vero. Magari fino a mezzogiorno. Però in ufficio andavo e stavo sempre molto attento a non trasformare il lavoro in ossessione.”

“Si era sparato, ma non era morto, Gino. Era cazzuto, ma all'improvviso faceva strani discorsi. Una volta, in macchina, a metà tra lo scherzo e l'intenzione seria, disse: "Quasi quasi sterzo e mi butto nel burrone". Lo guardai con preoccupata dolcezza: "Ma quale burrone? Al massimo gettiamoci nel burro".”

“Non è che i film di adesso siano poi molto meglio. Non ridi neanche se ti ammazzi. Non parliamo poi della tv. Un incubo, una sfilata di cadaveri. Non capisco come gli autori, chiusa la porta di casa, non si vergognino e non si pentano.”