Frasi di Federico Bernardeschi

“La Nazionale? Rappresentare il mio paese è la cosa più bella.”

“Da bambino tifavo i rossoneri. Come ho cominciato a capire che questa poteva diventare davvero la mia professione ho messo da parte tutto, per un professionista il tifo non esiste.”

“[Su Giancarlo Antognoni] Per me lui è l'eleganza. Assoluta e naturale: della corsa, dei movimenti, del gesto tecnico e atletico.”

“Buffon […] è un campione che non ti aspetti; si mette subito al tuo stesso livello.”

“[Sulle critiche dei tifosi della Fiorentina per il passaggio alla Juventus] Credo che ci sia una parte di società malsana, composta da chi augura la morte o brutte malattie. Io non voglio alimentarla, anzi ringrazio i tifosi che mi hanno fatto l'"in bocca al lupo", pur dicendomi che ora non mi seguiranno più. Questa è la parte di società sana, l'altra va messa in disparte. Perché fino a quando se la prende con noi che siamo ragazzi fortunati, non c'è problema. Lo diventa quando punta con persone più deboli.”

“Già le donne sono avanti rispetto a noi uomini, se poi ti innamori di una ragazza più grande devi darti una mossa, altrimenti resti indietro.”

“Francesco Totti è una leggenda. Per noi, per me che sono un ragazzo italiano e che comunque sono cresciuto un pò con il mito di Totti… vederlo ancora fare quelle giocate è una cosa veramente magnifica. Lui col pallone c'è nato e ci morirà. Sono cose che ha dentro e nessuno ci può arrivare.”

“[«È vero che ha l'ossessione di Cristiano Ronaldo?»] Ossessione è una parola grossa… Mi piace più di Messi, questo sì. […] Messi è Messi, per carità. È nato così, nessuno gli ha insegnato niente, anzi è lui che insegna a noi. Ronaldo si è fatto col tempo, è un maniaco della perfezione, ogni giorno chiede di più a se stesso: mi ci riconosco.”

“Venire da una famiglia operaia ti obbliga a rispettare le regole del sacrificio. Non avere talento può sembrare triste, ma averlo e sprecarlo lo è molto di più.”

“La Juventus rappresenta una parte di storia del calcio mondiale. Da avversario mi ha sempre colpito la mentalità che è riuscita a mantenere negli anni. Arrivare qui per un giocatore è il massimo, perché vieni accolto da persone che hanno scritto la storia e provi emozioni uniche.”

“Ibrahimović è un campione innanzitutto. Poi, quello che ammiro di lui è la storia. È nato dal niente, è nato da un ghetto come dice lui quindi mi sono appassionato al percorso lungo e difficile che ha intrapreso e al giocatore e all'uomo che è diventato.”

“Non ci volevo credere. Lui, il calciatore italiano più forte di sempre che parla di me. Roba da matti.”

“[«La giocata che le riesce meglio?»] Il dribbling. A destra o a sinistra, verso l'interno o l'esterno del campo. Un dribbling senza troppe finte: uno scarto secco e via. Perché ciò che conta, una volta che hai messo a sedere l'avversario, è che tu sei uno in più e loro uno in meno.”

“Il calcio è bello, tutto, dal gesto più semplice al più difficile. Per me il massimo è un assist al compagno, perché usi il tuo talento per far segnare e gioire insieme.”