Gaio Lucilio:
Nemico
Gaio Lucilio era poeta romano.
Esplorare le virgolette interessanti su nemico.
Gaio Lucilio:
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“Ora dalla mattina presto a tarda notte, nei giorni di festa e di lavoro, tutto il popolo e i senatori, senza distinzione, si agitano per il fòro, e non se ne vanno mai; tutti si sono dedicati a un'unica attività, a un'unica arte: riuscire a imbrogliarsi senza darlo a vedere, combattersi con la frode, gareggiare in complimenti, fingersi galantuomini, tendersi trabocchetti, come se fossero tutti nemici l'uno dell'altro.”
“Quinto Muzio Scevola Augure: O Albucio, tu hai preferito essere detto greco, invece che romano o sabino, concittadino di Ponzio, di Tritano, concittadino di centurioni, di uomini insigni, di primipili e di alfieri. Perciò ad Atene, al tempo che ero pretore, visto che tu lo preferivi, quando ti sei presentato a me, ti ho salutato in greco: «Chaere, o Tito.». E i littori e tutta la coorte e la folla: «Chaere, o Tito.». Fu da quel momento che Albucio mi divenne nemico, da allora mi fu avversario.”
“Virtù, o Albino, è l'essere capaci di dare il giusto prezzo
alle cose in mezzo a cui ci troviamo;
virtù è sapere ciò che per un uomo comporti ogni cosa;
virtù è sapere che cosa per un uomo sia retto, utile, bello,
che cosa sia bene; e poi che cosa sia male, che cosa non utile, vergognoso, brutto;
virtù è sapere qual è il limite e la misura nel cercare il guadagno;
virtù è l'essere capaci di attribuire alle ricchezze il loro prezzo;
virtù è dare agli onori ciò che effettivamente ad essi si deve,
essere nemico e avversario delle persone e dei comportamenti cattivi,
e, al contrario, essere difensore delle persone e dei comportamenti buoni;
di questi far gran conto, a questi voler bene, con questi vivere in amicizia;
è inoltre mettere al primo posto gli interessi della patria,
quindi quelli dei genitori, al terzo poi e ultimo posto i nostri.”