Giuseppe Cocchiara è stato un antropologo ed etnologo italiano. Fu il primo docente di Storia delle tradizioni popolari e Antropologia sociale all'Università di Palermo. Collaborò con Cesare Pavese ed Ernesto De Martino alla realizzazione della "collana viola" Einaudi. Fu allievo di Marett e Malinowski ma soprattutto lo si ricorda come allievo ideale di Pitrè, celebre letterato siciliano, iniziatore degli studi etnologici in Italia.
Nato a Mistretta da Giuseppe e da Antonina Insinga nel palazzetto di famiglia in via Libertà, costruito nei prima anni dell'Ottocento, quando il nonno trasferì la famiglia e parte dei capitali per partecipare insieme alla Famiglia Salomone alla Rivoluzione economico\agricola e che porto Mistretta ad essere centro di grandi capitali e luogo di residenza stagionale per grandi famiglie aristocratiche e di potere
Di famiglia benestante e colta , il aveva avuto modo ben presto di stringere amicizia con il filologo A. Pagliaro e di entrare subito, direttamente, in contatto con il ricco patrimonio. È dalla convergenza di questi incontri non fortuiti che nasce il suo interesse e la sua partecipazione umana allo studio della poesia popolare, il campo d'indagine folclorica su cui si aprirà, col primo libro, e si chiuderà con l'ultimo la sua vita di ricerca.
Era stato il padre, naturalmente, a insistere: volendo che Giuseppe, il maggiore dei suoi quattro figli, accanto a sé nella professione forense; ma di fronte ai successi - di ricercatore e di pubblicista - del figlio, non solo rinunciò ad ogni ulteriore pressione ma si adoperò nel sostenere economicamente gli studi prediletti dal giovane studente, viaggi e soggiorni all'estero compresi.
Il soggiorno in Inghilterra, inframezzato da qualche ritorno in patria, si protrae fino al 1932. Il C. segue le lezioni che Malinowski e Marett tenevano rispettivamente presso l'università di Londra e di Oxford; frequenta la rinomata Folklore Society; entra nel vivo delle problematiche della scuola di antropologia sociale e delle sue scelte ideologiche e metodologiche: l'evoluzionismo, il comparativismo. Trascorre il resto delle sue giornate nelle sale del British Museum e del seminario di Marett, effettuandovi una serrata e abbastanza organica serie di letture: si sofferma in particolare su Tylor, su Gomme, su Lang, su Frazer.Cocchiara è ritenuto il principale continuatore dell'opera del famoso medico siciliano, così da ricevere, nel '34, l'incarico di riordinare il museo etnografico fondato a Palermo dallo stesso Pitrè.
Nel 1938 Cocchiara fu tra le personalità che aderirono al Manifesto della razza in appoggio alla promulgazione delle leggi razziali fasciste. L'adesione convinta di Cocchiara al razzismo fascista e' testimoniata anche dai suoi contributi al periodico La difesa della razza, insclusi alcuni di carattere antisemita.
Nel 1944, quando si provvide a istituire nell'università di Palermo, a inizio di una vasta riforma, la cattedra di storia delle tradizioni popolari, e ad accendere l'insegnamento di antropologia sociale nella stessa sede, la prima cattedra fu subito affidata, per meriti scientifici, al C., e il provvedimento fu confermato, dopo regolare concorso, nel 1946 dal governo italiano. Dopo due anni, gli veniva conferito anche l'insegnamento dell'antropologia sociale: un incarico che giungeva al termine di un decennio da lui speso nella diffusione e nella divulgazione dei principî e testi fondamentali di questa disciplina. Altre due cattedre venivano contemporaneamente istituite: a Roma, per il Toschi, a Catania, per la Naselli.
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5. Marzo 1904 – 24. Gennaio 1965