Joseph Smith, Jr è stato un predicatore e religioso statunitense noto per essere il fondatore del Mormonismo e primo Presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, nonché esponente della massoneria americana.
All'età di 24 anni pubblicò Il Libro di Mormon e si autoproclamò “Profeta Veggente e Rivelatore” raccogliendo attorno a sé migliaia di seguaci e diffondendo una dottrina che avrebbero marcato la cultura americana del diciannovesimo secolo.
Durante la sua giovinezza la sua famiglia paterna, di probabili origini irlandesi, dovette trasferirsi numerose volte per trovare adeguati mezzi di sostentamento . In quel periodo ricevette un'educazione semplice e profondamente influenzata dagli esempi contenuti nella Bibbia. Gli Smith credevano nell'esistenza di angeli e demoni, nelle profezie, nelle visioni e nella possibilità di ricevere rivelazioni personali. L'ambiente familiare era profondamente legato alla cultura "neo-massonica" di quegli anni ed alcuni membri della famiglia erano affiliati alla locale loggia massonica.
Joseph Smith dichiarò per tutta la sua vita di aver ricevuto, a partire dal 1820, una serie di visioni divine nelle quali avrebbe ricevuto istruzioni di non legarsi a nessuna delle chiese allora esistenti “perché tutte nell'errore”. Successivamente avrebbe ricevuto indicazioni su come ritrovare e tradurre un antico libro sepolto, costituito da una serie di lastre d'oro incise contenenti la storia di un popolo di origine ebraica che sarebbe vissuto nel continente americano in epoca precolombiana ed il resoconto della visita che questo popolo avrebbe ricevuto dal Salvatore Gesù Cristo stesso, dopo la sua morte e resurrezione a Gerusalemme. Nessuna evidenza storica o archeologica ha mai confortato le tesi proposte da Joseph Smith, che non mostrò mai nessuno dei suoi presunti ritrovamenti; gli stessi membri mormoni sono ancora oggi incoraggiati a concentrarsi solo ed esclusivamente sul valore spirituale del libro, tralasciandone i dati storici.
Nonostante la modesta formazione scolastica, Smith elaborò durante tutta la sua vita numerosi scritti, che in grande parte ancora oggi vengono considerati come sacre scritture dai suoi seguaci.
I suoi insegnamenti non si limitarono alla religione e trattarono di urbanistica, linguistica, politica, educazione, esegesi e cosmologia.
Dopo vicende alterne e numerosi conflitti con oppositori ma anche con membri della comunità da lui fondata, morì a 38 anni ucciso da un gruppo di facinorosi armati che assaltarono la prigione in cui era rinchiuso.
I suoi seguaci lo considerano un Profeta alla stregua di Giovanni Battista, Mosè od Elia, conferendo alla sua opera un'importanza ancora maggiore, seconda solo a quella del Salvatore Gesù Cristo.
L'eredità di Smith comprende una serie disparata di confessioni religiose che si rifanno in maniera più o meno letterale ai suoi insegnamenti, tra queste spicca la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che ne è la maggiore erede e conta oltre 15 milioni di fedeli sparsi nel mondo. I membri di questa chiesa usano chiamarsi “Santi” mentre il termine “Mormone”, inizialmente dispregiativo, viene comunemente accettato e nella maggioranza dei casi usato da essi stessi.
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23. Dicembre 1805 – 27. Giugno 1844