Vincenzo Vinciguerra:
Attentato
Vincenzo Vinciguerra è terrorista italiano.
Esplorare le virgolette interessanti su attentato.
Vincenzo Vinciguerra:
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“["Non fosse altro che per espiare"] No, nessuna espiazione. Ho rivendicato un gesto che, per rispetto a quei morti, avevo utilizzato il termine di "assunzione di responsabilità" e oggi mi vedo obbligato ad usare il termine di "rivendicazione" proprio per porre termine a una campagna di disinformazione che mi vuole contrito, pentito, se non altro su un piano morale, in ginocchio di fronte allo Stato-papà. No. Sono in piedi, rivendico l'attentato di Peteano, e continuerò con altri mezzi, con i mezzi che mi sono consentiti dalla situazione nella quale mi trovo, quella guerra che ho iniziato 27 anni fa e che non finirà prima che finisca io. Finirà allo stesso momento.”
“Ci sono due punti, due punti importanti da chiarire: non c'è stata nessuna confessione. C'è stata un'assunzione di responsabilità, preannunciata in un interrogatorio ai magistrati di Bologna il 20 giugno 1984. Quindi assunzione di responsabilità che può essere intesa e deve essere intesa come rivendicazione, eventualmente, dell'attentato; non come atto di costrizione, come potrebbe fare intendere, e come fa intendere, il termine confessione. L'altro punto riguarda "l'unica strage". Giuridicamente è strage qualsiasi fatto provochi la morte di più di due persone, o comunque che ponga in pericolo l'incolumità di diverse persone. La strage, su un piano etico, su un piano morale, è quella che colpisce indiscriminatamente obiettivi civili, falcia la popolazione civile, nelle banche, nelle stazioni ferroviarie, sui treni. Un obiettivo militare colpito nell'ottica di un attacco allo Stato non può essere definito strage, giuridicamente, ma non su altri piani, non può essere messo sullo stesso livello dell'attentato di piazza Fontana, di Brescia, dell’Italicus, della stazione di Bologna del 2 agosto 1980.”