“A che sarebbe servito che, ancora per anni, perdessi delle serate a far scivolare, sull'eco appena spenta delle loro parole, il suono ugualmente vano delle mie, per lo sterile piacere di un contatto mondano che esclude ogni penetrazione? Non era meglio che, di quei gesti che facevano, di quelle parole che dicevano, della loro vita, della loro natura, io cercassi di descrivere la curva e di trarne la legge?”
1990, p. 2408
Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020.
Storia
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“Il più solido piacere di questa vita è il piacer vano delle illusioni.”
Giacomo Leopardi
(1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano
51; 1898, Vol. I, p. 157