„O Pisa, o Pisa, per la fluviale | melodìa che fa sì dolce il tuo riposo | ti loderò come colui che vide | immemore del suo male | fluirti in cuore | il sangue dell'aurore | e la fiamma dei vespri | e il pianto delle stelle adamantino | e il filtro della luna oblivioso.“
Le città del silenzio, cap. I, vv. 28-36