Frasi sull'invidia
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema invidia.
Argomenti correlatiUn totale di 306 frasi invidia, il filtro:

„L'invidia è una buona stoffa per confezionare una spia.“
— Victor Hugo, libro L'uomo che ride
1967, p. 117
L'uomo che ride

„Chi ci sarà dopo di me | respirerà il tuo odore | pensando che sia il mio | io e te che facemmo invidia al mondo | avremmo vinto mai | contro un miliardo di persone? | E una storia va a puttane, sapessi andarci io.“
— Claudio Baglioni cantautore italiano 1951
da Mille giorni di te e di me
Oltre

„Si comincia a comprendere come mai parto e mestruo da fenomeni naturali siano stati trasformati in un handicap, anzi in vere malattie. Gli uomini proiettano i loro desideri inconsci sullo schermo della società in cui vivono, e plasmano le loro istituzioni e i loro dèi nella forma dei propri desideri. L'invidia che provano per le facoltà fisiologiche della donna li fa sentire deboli e ad essa inferiori: la paura sovente si aggiunge alla gelosia. L'unico modo per difendersi dalle donne e, nello stesso tempo, per punirle, è quello di svalutare le loro capacità trasformando le prerogative femminili in stati di inferiorità. Si può benissimo in tal modo negare la superiorità fisiologica della femmina e arrivare perfino a considerarla una creatura sudicia e impura, da evitarsi! Insomma, la superiorità fisiologica può ridurre la donna in una condizione d'inferiorità sociale. Ecco come si svolge tale processo: la superiorità fisiologica va prima portata a uno stato d'inferiorità sociale, che viene poi convertita in inferiorità biologica. A questo punto, come dubitare dell'inferiorità biologica e sociale della donna?“
— Ashley Montagu antropologo e saggista inglese 1905 - 1999
cap. 2, p. 26-27
La naturale superiorità della donna
„La meretrice, a qualunque categoria si appartenga, e per quanto si voglia abbruttita nel cinismo del vizio, guarda sempre con invidia, con astio e con livore la donna onesta. Non potendo essa più innalzarsi all'altezza, dalla quale precipitò sì giù, vorrebbe trarre le altre donne nella medesima bassezza.“
— Francesco Mastriani, libro I vermi
Origine: I vermi, p. 402

„E tornando a quella sera, quando saremo vecchi, parleremo ancora di questi giovani come se fossero due sconosciuti che abbiamo incontrato sul treno, che ammiriamo e vorremmo aiutare. E ci verrà da chiamarla invidia, perché chiamarlo rimpianto ci spezzerebbe il cuore.“
— André Aciman, libro Chiamami col tuo nome
Chiamami col tuo nome

„Quanto più si accumulano le ricchezze, tanto più negli uomini cresce e si esaspera l'invidia.“
— Maksim Gor'kij scrittore e drammaturgo russo 1868 - 1936
Origine: Aneddoto, p. 129

„La grande riputazione acquistatasi da Alaimo non potea non destar sospetti nell' animo dell' infante don Giacomo, precoce mirabilmente nella cattiveria, ed al quale bene appropriava il Muntaner il proverbio catalano: «Spina non punge se non nasce acuta (2)». Certamente contribuiva a renderlo sgradito all' infante e alla corte la superbia della moglie Macalda, la quale pare che molto potesse sull' oramai vecchio marito. Ella niegava di dare a Costanza il nome di regina; chiamavala «la madre di don Giacomo». In corte non andava quasi mai, o se qualche volta mostravasi era per fare sfoggio de' suoi vestiti di porpora e de' suoi ricchi adornamenti (3). Essendo incinta, come maggiore ad ogni legge, volle far soggiorno nel convento de Frati minori, che piacevale per l'amenità del luogo, e quivi partorì. Costanza andò a visitarla e fa sgarbatamenie ricevuta: si profferì col figlio a tenere al fonte battesimale il fanciullo: rispose la madre che temea il freddo dell' acqua gli nuocesse così piccino; e tre dì dopo lo fece battezzare dandolo a tenere ad uomini del popolo. Un' altra volta fu notato, che essendosi la regina, perché inferma, fatta portare su di una barella da Palermo al santuario di Morreale, l'indomani Macalda, ne inferma ne per cagione di divozione, si fece portare per le vie di Palermo in barella coperta di scarlatto, e di poi viaggiò in quella guisa da quella città fino a Nicosia, il che parve strana e superba cosa in quei tempi. Spiacque anco molto in corte, che viaggiando per l'isola 1 infante don Giacomo con iscorta di trenta cavalli, ella, che volle accompagnarlo, ne menasse seco trecento, e si arrogasse l'autorità di maestro giustiziere, ufficio stato conceduto al marito. Ne le parole raffrenava, e sappiamo che un dì disse al Loria, uomo alla corte devotissimo, e dell'autorità e fama di Alaimo invido e nemico: «Bel compenso ci rende il vostro re don Pietro! Noi lo chiamammo compagno e non re, ed egli, assumendo il dominio del regno, noi che siamo compagni tratta come servi (d)». Aggiungono gli storici a questi fatti palesi e certi altri oscuri e forse finti, cioè che Macalda facesse giurare il marito non darebbe consigli contro i Francesi, procurerebbe il loro ritorno in Sicilia (2). Queste femminili vanità ed intemperanze, se non cagionarono, sollecitarono la rovina di Alaimo, il quale avendo molto contribuito ad assicurare la corona di Sicilia a' reali di Aragona, dovea da costoro essere odiato, perché somiglianti beneficj si pagan sempre colla ingratitudine. Giacomo raduna segretamente in Trapani tutti i suoi fedeli e tutti i Catalani eh' erano ne' dintorni. Quivi egli chiama a sé Alaimo, gli espone i pericoli del regno se il padre non mandi solleciti aiuti : egli solo potrebbe ottener tutto: vada in Catalogna; le galere sono nel porto apparecchiate: salvi alla patria la libertà e al re la corona. Allora tutti i cortigiani circondano Alaimo, e lo priegano con grave istanza e lo sollecitano a partirsi. È li fissa in viso, comprende il suo stato, non vede scampo, risponde che andrà, e nel medesimo dì monta in nave e naviga verso Barcellona, ove Pietro lo accoglie onorevolmente, loda, promette e lo ritiene seco con segni di affetto non sì bene simulati che Alaimo dell' infingimento non s'accorgesse (4).“
— Giuseppe La Farina patriota e scrittore italiano 1815 - 1863
Vol VI: 1250-1314, Cap. LV Della rovina di Alaimo di Lentini e di sua moglie Macalda, pp. 303-304
Storia d'Italia narrata al popolo italiano

„Non credo che un pavone invidi la coda di un altro pavone, poiché ogni pavone è persuaso d'avere la coda più bella del mondo. La conseguenza di ciò è che i pavoni sono uccelli pacifici.“
— Bertrand Russell, libro La conquista della felicità
cap. VI; 1969, pp. 85-86
La conquista della felicità
„Ora senza amore non v'è amicizia, e senza stima non può esservi amore… La virtù non conosce invidia“
— Alessandro Checcucci sacerdote, erudito e storico italiano
Gli uffizi l'amicizia e la vecchiezza di M. Tullio Cicerone

„[…] sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti.“
— Giovanni Boccaccio scrittore e poeta italiano 1313 - 1375
IV giornata, introduzione
Decameron
Variante: Sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti.

„L'odio viscerale e irrazionale per la Juventus ha due cause. La prima è l'incurabile campanilismo degli italiani. L'italiano medio è un provinciale e quindi la Juventus, che ha la "colpa" di vincere molto essendo al contempo la squadra italiana meno vincolata a un territorio, diviene il bersaglio privilegiato delle frustrazioni di chi, essendo "periferico" si arrocca nella sua marginalità e sfoga il proprio livore su chi da tale marginalità non è afflitto. […] La seconda causa consiste nel fatto che, nell'essere una delle poche vere eccellenze italiane, la Juve risulta per paradosso un'entità pochissimo italiana. La capacità di programmare e raggiungere gli obiettivi, la serietà dell'ambiente, uno stile di comunicazione rivendicato e riconosciuto (malgrado qualche inevitabile caduta) in tutto il mondo sono caratteristiche talmente rare, in Italia, da generare invidia e rancore: costringono infatti l'italiano medio a un confronto, e dato che l'esito del confronto è impietoso, la reazione sono le calunnie, le sistematiche accuse di furto, il doppiopesismo nella valutazione degli episodi di gioco, la completa indisponibilità a riconoscere il merito.“
— Giuseppe Pollicelli giornalista, poeta e regista cinematografico italiano 1974

„Comparve Hitler, un uomo di limitate capacità intellettuali, inadatto a qualsiasi lavoro utile, pieno di invidia e di amarezza contro tutti quelli che erano stati favoriti più di lui dalla natura e dal destino. […] odiava più di qualsiasi altra cosa proprio quella cultura e quella educazione che gli erano state negate per sempre. Nella sua disperata ambizione di potere scoprì che i suoi discorsi sconnessi e pervasi dall'odio suscitavano gli applausi frenetici di quanti si trovavano nelle sue stesse condizioni e condividevano le sue opinioni. Raccattava questi relitti della società per la strada, nelle osterie, organizzandoli intorno a sé. In questo modo avviò la sua carriera politica. Ma ciò che veramente lo portò a diventare un Führer era il suo odio acerrimo contro ogni cosa di origine straniera e specialmente contro una minoranza inerme, gli ebrei tedeschi. La loro sensibilità intellettuale lo metteva a disagio e la considerava, non del tutto erroneamente, non tedesca.“
— Albert Einstein scienziato tedesco 1879 - 1955
Origine: Da un manoscritto inedito del 1935; Archivio Einstein 14-389; citato in parte in Pensieri di un uomo curioso, pp. 50-51.
Origine: Il lato umano, pp. 102-103

„[…] invidio persino la loro lingua, feroce se altre mai, di una bellezza che nulla ha di umano, con quelle sonorità di un altro mondo, possente e corrosiva, fatta per la preghiera, le urla e le lacrime, venuta su dall'inferno per perpetuarne gli accenti e lo splendore. Anche se ne conosco solo le bestemmie mi piace immensamente, non mi stanco di ascoltarla, mi incanta e mi raggela, sono succube del suo fascino e del suo orrore, di tutte quelle parole di nettare e di veleno così adatte alle esigenze dell'agonia. Bisognerebbe spirare in ungherese – o rinunciare a morire.“
— Emil Cioran filosofo, scrittore e saggista rumeno 1911 - 1995
dalla lettera di Emil M. Cioran a Constantin Noica da Parigi, 1957.
Origine: In Emil M.Cioran e Constantin Noica, L'amico lontano, introduzione di Lorenzo Renzi, traduzione di Roberta Ferrara,il Mulino, Bologna, 1993, pp. 33-34. ISBN 8815038566