Frasi sul sonno
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema dormire.
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„La mia vita si arrestò. Io potevo respirare, mangiare, bere, dormire, non bere, non dormire; ma la vita non c'era perché non c'erano desideri la cui soddisfazione mi sembrasse razionale. Se desideravo qualcosa, sapevo in anticipo che, soddisfacessi o no il mio desiderio, non ne sarebbe risultato niente. Se fosse venuta una fata e mi avesse proposto di esaudire i miei desideri io non avrei saputo cosa dire. Se nei momenti di ubriachezza avevo, non dico desideri, ma abitudini di antichi desideri, nei momenti di lucidità sapevo che era un inganno, che non c'era nulla da desiderare. La verità io non potevo neppure desiderare di conoscerla, giacché intuivo in che cosa consistesse. La verità era questa: che la vita è non-senso.“
— Lev Nikolajevič Tolstoj scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo 1828 - 1910
cap. IV

„Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.“
— Leonardo Da Vinci, Codice Trivulziano 2162
Codice Trivulziano
Aforismi, novelle e profezie

„Lasciate dormire la Cina, perché al suo risveglio il mondo tremerà.“
— Napoleone Bonaparte politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese 1769 - 1821
citato nel film 55 giorni a Pechino

„*Tramontar possono gli astri e redire: | noi, quando il tenue raggio dileguasi, | dobbiam perpetua notte dormire.“
— Gaio Valerio Catullo poeta romano -84 - -54 a.C.
V, vv. 4-6
Carmi
Originale: (la) Soles occidere et redire possunt: | nobis, cum semel occidit brevis lux, | nox est perpetua una dormienda.
Variante: ramontar possono gli astri e redire: | noi, quando il tenue raggio dileguasi, | dobbiam perpetua notte dormire.

„Flessibilità è una parola che suona bene, così come riforme, e quindi si presume che sia una cosa buona. Ma in realtà flessibilità significa precarietà. Vuol dire andare a dormire senza sapere se al mattino avrai ancora il tuo posto di lavoro. Naturalmente, qualsiasi economista sarà in grado di spiegarvi che si tratta di una buona ricetta per l'economia, e infatti lo è se si tratta di aumentare i profitti, ma non per migliorare il tenore di vita della gente.“
— Noam Chomsky linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense 1928
Il golpe silenzioso

„Lo strizzacervelli non sapeva che l'attesa è una di quelle cose che fa impazzire la gente? La gente aspettava per tutta la vita. Aspettava per vivere, aspettava per morire. Aspettava in fila per comprare la carta igienica. E se non aveva quattrini aspettava in file più lunghe. Aspettavi per dormire e poi aspettavi per svegliarti. Aspettavi per sposarti e poi aspettavi per divorziare. Aspettavi che piovesse poi aspettavi che smettesse. Aspettavi per mangiare poi aspettavi per mangiare di nuovo. Aspettavi nello studio di uno strizzacervelli con una masnada di psicopatici e ti chiedevi se lo fossi anche tu.“
— Charles Bukowski, libro Pulp
Pulp
„Il problema è che io veramente, più che sogni, faccio degli incubi. E quelli me li ricordo sì, perché poi mi sveglio tutto sudato. L'altra notte ho sognato che veniva la Preside Sogliola con la scopa. Un'enorme scopa in mano, di quelle vecchie di saggina. Noi ne abbiamo una così sul balcone, e zia Elsa le ha messo in testa un paio delle sue calze di nylon. Credo l'abbia fatto perché la scopa non si arruffi. Un po' come una donna che la sera si mette la retina sui bigodi prima di dormire. Anche mia madre si mette i bigodi, poi ci dorme sopra, al mattino toglie tutto, si impiastriccia di lacca e così la piega le dura ancora una settimana. Questo lo dice lei, io non so. Quando mi viene a svegliare la domenica mattina col bicchiere di caffè, sento la puzza di lacca mentre si china su di me. Lacca e caffè mescolati: mi è diventato un po' l'odore della domenica.“
— Paola Mastrocola, libro Una barca nel bosco
Una barca nel bosco

„[Sulla festa dei morti in Sicilia] Noi siamo stati un popolo che ha subito ben tredici dominazioni. Forse la dominazione che avrebbe potuto riscattarci, in un certo senso, dal carattere, sarebbe stata quella francese. Ma le altre, la greca, la romana, l'araba e la spagnola, sono state dominazioni che avevano un acutissimo senso della morte ed un altissimo senso della ritualità connessa ad essa. Quando ero bambino, ricevevo il regalo il 2 novembre, vale a dire il giorno dei morti, perché la tradizione voleva che in quel giorno i morti, durante la notte precedente, fossero tornati nelle loro case e portassero i regali ai loro discendenti. Come si svolgeva questo rito? Prima di andare a dormire, mettevamo sotto il letto un canestrino, e aspettavamo che il morto o la morta di casa, a cui avevamo scritto una letterina, come si fa oggi con Babbo Natale, ci portasse i regali. I dolci erano il regalo che avevamo scelto. Nessuna paura di un morto, anzi la voglia di averlo in qualche modo presente. Quindi di mattina, appena svegliati, andavamo alla ricerca di questo cestino. La ricerca dei regali era una cosa fantastica. Finalmente trovavi il cestino e quindi si andava tutti assieme al cimitero per ringraziare il morto che ci aveva portato i regali. Quel cimitero il 2 novembre si animava come a festa, perché noi bambini, nei vialetti, ci scambiavamo i doni, e il giorno dei morti era una festa meravigliosa. Poi nel 1943 arrivarono gli americani, lentamente i morti persero la strada di casa e vennero sostituiti dell'albero di Natale. Credo che però le tradizioni non si perdano del tutto. Non si trovano più i regali, i bambini non mettono più il cestino sotto il letto. Ciò non toglie che tutte le pasticcerie siciliane, per il 2 novembre, preparino quei dolci speciali che servivano una volta per il cestino dei bambini. Mi riferisco ai pupi di zucchero, ai frutti di martorana, oppure a quei dolci di miele, tra l'altro squisiti, detti ossa di morto. Questo è un modo di conservare comunque la memoria delle tradizioni. Credo non possa esserci un popolo senza memoria delle proprie tradizioni. Le tradizioni si modificano ma è fondamentale continuare a conservarle, in qualche modo, perché in un'epoca come la nostra, che è un'epoca di mutamenti, l'unico modo per non avere paura di tutto ciò che sta avvenendo, è sapere chi sei, senza bisogno di dirlo, di proclamarlo. Ma se sai chi sei, con le tue tradizioni, non perderai mai la tua identità.“
— Andrea Camilleri scrittore, sceneggiatore e regista italiano 1925 - 2019
Origine: Da http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-db122e96-535f-46a3-8bed-71314f6a9bb5.html, dal film-documentario di John Turturro Prove per una tragedia siciliana (2009).

„Sapevo che tu mi sognavi. | Perciò non potevo dormire.“
— Anna Andreevna Achmatova poetessa russa 1889 - 1966
da Il sogno

„Certi clienti vanno dall’avvocato a confidargli i loro mali, nell’illusione che, col contagiarne lui, essi ne rimarranno subito guariti: e ne escono sorridenti e leggeri, convinti di aver riconquistato il diritto di dormire tranquilli dal momento che hanno trovato che si è assunto l’obbligo professionale di passare le sue notti agitate per conto loro.“
— Piero Calamandrei politico italiano 1889 - 1956
libro Elogio dei giudici scritto da un avvocato

„E sognare non vuol dire che stai lì a dormire.“
— Rancore (rapper) rapper italiano 1989
da S.U.N.S.H.I.N.E, n. 1
Non incluse in album
„Chi ha un amore che veglia può dormire sonni tranquilli.“
— Alessandro D'Avenia, libro Cose che nessuno sa
Cose che nessuno sa

„Tu hai paura del potere dell'immaginazione. E ancora di più, hai paura dei sogni. Hai paura della responsabilità che potrebbe cominciare nei sogni. Però non puoi evitare di dormire, e se dormi, i sogni verranno. Quando sei sveglio, puoi anche riuscire a controllare l'immaginazione. Ma non puoi mettere a tacere i sogni.“
— Haruki Murakami, libro Kafka sulla spiaggia
Kafka on the Shore

„[Nel 1996, quando lasciò i Guns N' Roses] Avevo lavorato la maggior parte della mia vita per rendere grande la band. E ora abbandonare ciò che avevo contribuito a costruire mi faceva sentire fuori dal mondo, spedito in orbita, alienato da tutto. Ma, una volta compiuto il grande passo, mi ero levato un peso enorme dalle spalle: non avevo più una zavorra. Come in decompressione dopo un'immersione in acque profonde. Il giorno dopo in cui presi la mia decisione, mi svegliai presto e chiamai chi avrebbe dovuto recapitare la notizia, dopodiché tornai a dormire. Non ricordo altro di quel giorno, a parte il fatto che quando mi svegliai nuovamente mi sentivo rinato. Come se avessi dormito per una settimana intera. La sera chiamai Duff, Matt e Adam Day per dare loro la notizia. Duff accettò la mia decisione senza alcuna riserva e Matt non fu sorpreso nemmeno un po.“
Ero soddisfatto, anche se la situazione aveva un sapore agrodolce: nella mia vita non mi ero mai arreso in nulla.

„[Sui Guns N' Roses] Uno dei più grandi gruppi della storia del rock. Vendevamo milioni di dischi e ogni settimana ci piovevano nelle tasche milioni di dollari. Il tutto in un crescendo di follia, tra eccessi di ogni tipo, televisori lanciati dal quarantesimo piano di un albergo e pillole per dormire che di solito i veterinari prescrivono agli animali di grossa taglia: ippopotami, elefanti…“
— Slash chitarrista, compositore e produttore discografico britannico 1965