“Ma poi… poi è arrivato Romanzo criminale - La serie.”
Capita come L'albero degli zoccoli: se non si è del luogo (bergamasco là, romano qui), sfugge il significato di qualche battuta. Ma va bene così: finalmente una parlata necessaria, anzi doverosa. Non la solita inflessione trasandata, ma un calco filologico del romanesco da suburra. Perfettamente in tono con le azzeccate fisionomie degli attori (quasi tutti bravi da non credere e, essendo facce nuove, ci si chiede dove fossero rintanati sinora), ai dialoghi (decisamente ben scritti), al taglio della regia (Stefano Sollima, scaltro e contemporaneo), all'intreccio (credibile e avvincente), al montaggio (ritmato al punto giusto, senza autocompiacimenti), al lavoro di scenografi e costumisti (magnifica ricostruzione degli anni 70), alla colonna sonora (coinvolgente). Insomma, una volta tanto, siamo di fronte a un prodotto televisivo italiano di cui andar fieri, come della Ferrari e del Barolo.
Origine: Da Romanzo d'autore http://www.banchedati.ilsole24ore.com/doc.get?uid=domenica-DO20081123053FAA, Il Sole 24 Ore, 23 novembre 2008; citata su Cattleya.it http://www.cattleya.it/news/detail.php?id=138.