“Da Baudelaire alle pubblicità, qualsiasi cosa su cui si chinava diventava la profezia di un mondo a venire, e l'annuncio di una nuova civiltà.”

I Barbari

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Alessandro Baricco 459
scrittore e saggista italiano 1958

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“Ogni segreto degenera… Qualsiasi cosa non sia in grado di reggere un dibattito o la pubblicità non è sicura.”

John Emerich Edward Dalberg-Acton (1834–1902) storico e politico britannico

Origine: Citato in Peter Singer e Jim Mason, Come mangiamo, traduzione di Francesca Tondi, il Saggiatore, Milano, 2011, p. 24. ISBN 978-88-565-0241-1

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“Le ragazze Grandi Tette della pubblicità mi fanno venire il vomito.”

Charlotte Roche (1978) conduttrice televisiva e scrittrice tedesca

dalla quarta di copertina di Zone umide

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“Daria Galateria: A uno specialista della nostra civiltà chiediamo cosa pensa del mondo attuale.
Jean Starobinski: Le civiltà non europee hanno acquisito gli stessi bagagli tecnici dell'Occidente e questo crea un orizzonte nuovo. A inizio secolo era particolarmente conscio della fragilità dell'Occidente il poeta Paul Valéry. […]
Daria Galateria: Veniamo alla sua conferenza. Quando parla del "Campidoglio Baudelaire", in che termini?
Jean Starobinski: Il Campidoglio rappresenta nella poesia romantica francese il simbolo della potenza romana. Quando il poeta Lamartine cerca nell'ode Les Révolutions l'emblema dell'Italia sceglie «l'aquila sanguinante del Campidoglio», evoca cioè la Roma conquistatrice. Quando Baudelaire riprende il tema è per sfigurarlo o per intrattenervi un'ironia funebre. Il Campidoglio compare nella La mort des artistes, che è il sonetto che concludeva la prima edizione delle Fleures du Mal. […] Il protagonista della Morte degli artisti è un'artista che fallisce nella sua opera che pone l'unica speranza nella morte. Ora, per definire la morte Baudelaire usa la parola Capitole – il Campidoglio in cui si incoronavano i poeti. […] È facile capire conoscendo le passioni di Baudelaire che questa morte assomiglia al «sole nuovo» di Edgar Allan Poe.
Daria Galateria: In una nuova edizione italiana dei Fiori del male, nella traduzione di Giorgio Caproni, il curatore Luca Pietromarchi evoca anche l'inizio del poema in prosa Il confiteor dell'artista: «Lo studio del bello è come un duello in cui l'artista lancia un grido di paura prima di cadere sconfitto».
Jean Starobinski: Così Baudelaire si pone in assoluta contraddizione con un altro Campidoglio, quello di Madame de Staël e della sua eroina del 1807 Corinne. Nel romanzo la poetessa appare trionfante al Campidoglio, a ricevere lo stesso omaggio di Petrarca nel 1341. Ci si accorge che Baudelaire ha voltato le spalle alla figura eloquente di Corinne col suo richiamo alla vita superiore del paese. Opponendosi a Napoleone, Madame de Staël diventava la sacerdotessa ispirata di una libertà capace di superare le servitù del momento presente, anche in Italia.”

Jean Starobinski (1920–2019) critico letterario svizzero
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“Quando non capisci di cosa parla una pubblicità, allora vuol dire che è la pubblicità di una macchina.”

Francesco Piccolo (1964) scrittore e sceneggiatore italiano

Momenti di trascurabile infelicità

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“Il mondo non è diviso tra chi è speciale e chi è normale: ciascuno ha il potenziale per essere straordinario. Finché si hanno anima e libero arbitrio si può essere qualsiasi cosa, fare qualsiasi cosa, scegliere qualsiasi cosa.”

City of Heavenly Fire
Shadowhunters, Città del fuoco celeste
Variante: Perché il mondo non è diviso tra chi è speciale e chi è normale: ciascuno ha il potenziale per essere straordinario. Finché si hanno anima e libero arbitrio si può essere qualsiasi cosa, fare qualsiasi cosa, scegliere qualsiasi cosa.

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