“Quando Guerrazzi venne a Torino, mi richiese di presentarlo a Cavour; era cosa naturale, e Cavour desiderava egualmente di conoscerlo. Lo accompagnai, e li lasciai soli. Ritornato dopo il loro abboccamento da Cavour, questi mi disse subito: «Che occhi ha quel suo Guerrazzi!» Nello stesso giorno rividi Guerrazzi che appena vedutomi, esclamò: «Che occhi ho trovato in Cavour!»”
Si erano misurati e giudicati sotto le stesse impressioni. (p. 34)
Argomenti
due-giorni , tre-giorni , dopo , stesso , impressione , trovata , cosa , giorno , giudicatoMichelangelo Castelli 6
politico italiano 1808–1875Citazioni simili

p. 39
Variante: Il conte Cavour uscì fuori un giorno a dirmi: «Convenga con me, che il Connubio fu il più bell'atto della mia vita politica.»
Io lo guardai negli occhi, e poi gli risposi: «A me lo dice? a me che ho durato quasi un anno a persuadere or lei, or Rattazzi onde portarli a quel punto che Ella ben ricorda?» e Cavour scoppiando in una gran risata : «È vero, è vero (già cà l'è vera), mio caro Castelli,» e poi a furia una fregatina di mani. (p. 39)
Origine: Urbano Rattazzi (1808–1873), politico italiano.

Intervista ad Arrigo Petacco autore del "Il Regno del Sud" http://www.giornale.ms/intervista-ad-arrigo-petacco-autore-del-il-regno-del-sud/

Origine: Da una lettera di G. Pallavicino a Daniele Manin, del 1º ottobre 1856, ripr. in ibid., p. 212; citato in Denis Mack Smith, ibid., p. 414.