Frasi da libro
Ogni cosa è illuminata

Ogni cosa è illuminata è il primo libro dello scrittore statunitense Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2002. Da esso è stato tratto un omonimo film nel 2005.

“Tutto è quello che è perché tutto è stato quello che è stato.”
Alexander, p. 174
Ogni cosa è illuminata

“L'unica cosa peggiore di essere obliatori attivi è essere rammentatori interti.”
Everything Is Illuminated
Variante: L'unica cosa più dolorosa dell'essere obliatori attivi è essere rammentatori inerti.

“Dallo spazio gli astronauti vedono quelli che fanno l'amore come puntolini di luce.”
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 117

Variante: br/>Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda? (pp. 237-238)
Origine: Ogni cosa è illuminata, pp. 237-238