Frasi da libro
Rumore bianco

Rumore bianco
Don DeLillo Titolo originale White Noise (Inglese, 1985)

Rumore bianco è un romanzo dello scrittore statunitense Don DeLillo, esemplificativo della letteratura postmoderna. È stato vincitore del National Book Award.

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“Non crede che valga la pena di essere divertente e pieno di fascino davanti alla sua famiglia. I figli sono fatti così. Per loro noi siamo lo stimolo sbagliato.”

Don DeLillo libro Rumore bianco

Jack parlando di Heinrich; cap. XXI, p. 162
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“Gli viene il cancro? No, - ribatté Denise.”

Don DeLillo libro Rumore bianco

Il che deve significare che i ratti sono più simili all'uomo che gli scarafaggi, anche se sono nocivi tutti e due, dal momento che a loro può venire il cancro, mentre agli scarafaggi no.
- In altre parole, - disse Heinrich, - quella lì dice che due animali che siano mammiferi hanno più cose in comune di altri due che siano soltanto nocivi.
- Vorreste farmi credere, - concluse Babette, - che i ratti non soltanto sono nocivi e roditori, ma anche mammiferi? (cap. XXI, p. 151)
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“MasterCard, Visa, American Express.”

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cap. XX; p. 125
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“La T. V. disse: - Questa creatura ha sviluppato uno stomaco estremamente complesso adattandosi alla sua dieta a base di foglie.”

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cap. XIX, p. 118
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“Malcolm e io una volta abbiamo preso il tè con il colonnello Gheddafi. Uomo affascinante e spietato, uno dei pochi terroristi di nostra conoscenza che viva secondo la propria immagine pubblica.”

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Tweedy; cap. XVIII, p. 110
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“Pertiene alla natura e al piacere di chi abita in una città di provincia di diffidare della metropoli. Tutti i principi guida che possono emanare da un centro di idee ed energie culturali vengono considerati cose corrotte, in qualche misura pornografia.”

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cap. XVIII, p. 106
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“La T. V. disse: - Finché i chirurghi della Florida non hanno applicato una pinna artificiale.”

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cap. VII; p. 37
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“Dopo cena, mentre salivo di sopra, sentii la T. V. dire: - Ora assumiamo la posizione del mezzo loto e pensiamo alla spina dorsale.”

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cap. V; p. 23
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“La questione del morire si fa saggio strumento di memoria. Ci guarisce della nostra innocenza nei confronti del futuro. Le cose semplici sono fatali, o è una superstizione?”

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cap. IV; p. 20
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“Quando i tempi sono incerti, la gente si sente costretta a mangiare in eccesso. Blacksmith è piena di simili adulti e bambini obesi, pance cascanti, gambe corte, che si muovono come anatre. Faticano a emergere dalle utilitarie, si mettono in tuta e corrono a famiglie intere in campagna; camminano per strada con il cibo dipinto in faccia; mangiano nei negozi, in auto, nei parcheggi, nelle code degli autobus e nelle sale del cinema, sotto la maestosità degli alberi.”

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cap. IV; p. 18
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“Si diventa vecchi e si scopre di essere pronti per qualcosa, ma non si sa che cosa. Ci si continua a preparare. Ci si pettina, si sta alla finestra a guardare fuori. A me sembra di avere sempre un piccolo rompipalle che mi gira intorno.”

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Vernon; cap. XXXIII, p. 297
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“La T.V. disse: – Nonché altri fattori che potrebbero influire in maniera gravissima sul vostro portafoglio.”

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cap. XIV, p. 76
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