“Lucente D'amore Uno spiraglio di luceun nuovo sentieronel labirinto del cuorein fuga dalla uggia tristezza. Una corda da afferrarecon tutto il coraggioper non perdersi dentroubiquitando paturnie! E oltre ogni spemeun nuovo respiro, un nuovo sentimento in lacrime senza fiato. Ed è magia sotto il sole, un pianto represso nascema che si tramuta in silenziomentre feconda l'amore nel nitente mio cuoreove ramifica animando vitache nell'anima esplode. Per lei splende autenticol'amor come diamante per illuminare il suo voltoriflesso nel cielo dei sogni, promettendomi nel suo mieleda donarmi e nutrire consolando il mio tribolo che disegnava lestola sua essenza persa nei venti delle mie avvilitedelusioni e cineree amarezzetramutate in fulgida gaudia letizia floreale d'amore! Oh lei, solo lei ormai era la luce vermiglia nel mio azzurro paradiso, armonioso eco corochirénell'anima mia rapita, gaia gemma d'amore sul ramo del mio zelo per lei! Oh lei, lei che non sol tutto questo è per menel firmamento infinitodel mio destino, lei l'amore agognato,inatteso e approdato, lei, l'amore della mia vita lei, l'amore… L'amore che non sapeva fosse.© Laura Lapietra” Laura Lapietra Sull'amore , Sulla vita , Luce , Coraggio
“IdiosincrasieOh l'invidia, taipan che serpeggia tra le pieghe dell'animo umano, è come un'acida cacofonia che si insinua nelle orecchie del bilioso celatodal falso buonismo avvolgendolo gradualmente in un gorgo di amarezza e desideri ostili verso le sue idiosincrasie! Miasma del suo essere che come un fiume in piena superba surclassa la sua serenità interiore!È come un feroce leone che divora le gioiee progressi altrui, lasciando solo un amaro retrogusto di insoddisfazioni e rancorirendendolo arso di stille di sintonie d'affettoa renderlo sensibile umano, e come una procellache scuote le fondamenta dell'animalasciando solo frammenti di affanniin malcontenti. È come un oscuro abisso che inghiotte la luce della gratitudine nelle sue viscere rendendo l'invidioso prigioniero di una tetra gelosia, che lo mangia dall'internoconsapevole di esserel'unica consumata vittima. ©Laura Lapietra” Laura Lapietra Invidia , Gratitudine , Luce , Sulla gelosia
“Autunno MeteoropaticoNel folto grigiore urbano a sprazzi splendente, l'astro ameno del giorno si cela sfumato e corbellantesui quei volti indifferentidei loro convulsi corpi spediti verso le proprie mete, mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette sul libeccio che aspira sfociare in una intensa pioggia di melanconia da scordare! Cromie sfumate si allontanano avvolte nel silenzio dietro ogni angolo, mentre foglie brune e giallesussurrano il loro stormire sotto alle mie suola, le vie come vesti di ceneresi tingono d'ombre ed errate congettureche come un veleno il cuore inerte rende immobile! Dal parabrezza ahimè ignava or cerco il riflesso rarefatto dell'etere, la metamorfosi che la Terra dona in tale momento,ma l'umido asfalto nel suo abbraccio inerte,privano i miei occhi da quel bagliore incantato! È un'assenza costante, un'obliterazione implacabileche mi spacca il cuore, respiro saviamente riposta solo nella tua casa, nella tua vita! Amor che or mi sei lontano… E così, rimango prigioniera del tempo irremovibile,senza poter annusare il profumo del risveglio delle dolci caldarroste dopo l'amplesso dei sensi dalle più sensuali movenze. Le strade or si ergono come celle asfittiche,in cui l'autunno canta folate stonate dal crepitiodella malinconica pioggia da cancellare sulla mia pelle! Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante… Eppure là fuori, la sconfinata bellezzadelle bronzee foglie che danzano e danzano in cerchio, come candide gocce di rugiada,e l'arcobaleno dalle tenue tonalità, rendono magnifico il mio sguardo di vita o di morte, in un'arpa che la natura accorda! Mi sfugge la speranza d'averti, che come fronde caducheor siamo amanti scostantinel fruscio che si leva come cantilena nelle piaghe che risveglianoil presente nel traffico dagli assordanti clacson, ma tra le mura dell'urbanità che mi imprigiona e avvita,resto legata a un panorama monotono e opaco,annusando fragranze che la mia città frutta,come un animale assetato di antichi olezzi che non trovo! Forse un giorno astratto fuggirò da questo scuro labirinto,dalle urla della metropoli che opprime e confonde,per vivere l'autunno con lo sguardo estinto dalla meteoropatia sulle spalle di una natura che implora respiro profondo! Fuggirò per raggiungerti. E fino a quel giorno, mi dedicherò a ricordareimmersa nella caverna dell'urbanità infameche esiste un mondo di intervalli e cadenze, non solo ricamati di nostalgie e reminiscenze in amarezze, ma anche di intaglidi sbuffi d'aliti di vita da cogliere per vitalizzare quei momenti da lavare con fiducia nella fede che in quel giorno che verrà sarà magione per l'amore, senza grigiore e senza orpello a offrire un autunno senza affanno e senza ombrello! ©Laura Lapietra” Laura Lapietra Sull'amore , Sulla vita , Sulla morte , Fiducia