Frasi di Alda Merini

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“L'uomo impara sempre a vivere quando è troppo tardi.”

“Spegnimi come il lume della notte, | come il delirio della fantasia. | Spegnimi come donna e come mimo, | come pagliaccio che non ha nessuno. | Spegnimi perché ho rotta la sottana: | uno strappo che è largo come il cuore.”

“Dio ci regala il sonno per vincerci il giorno dopo.”

“Ogni giorno sono costretta a peccare.”

“Come vorrei io invadere la terra | con i miei carmi e che tremasse tutta | sotto la poesia della canzone.”

“Sì, io t'amo e come posso dire | quel che mi accade quando sale in seno | questa grande visione che rapire | potrebbe al cielo tutto il suo sereno?”

“Non si può descrivere un cosa che non si è mai amata.”

“Poi, furente la noia | che si aggroviglia intorno al tuo balcone | dove tu stai instancabile giullare | a ricantare di madonne antiche.”

“Variata | stupendamente da codesti incontri | numererò la plurima mia essenza | entro un solo, perenne, | insistere di toni adolescenti.”

“Il genio muore per se stesso e chiede d'esser sepolto entro memorie deboli.”

“So per me stessa tutta la visione | del tuo canto patito come neve | che ti preme d'amore alle ginocchia.”

“Perciò io ti riguardo che ti assenti | mentre anch'io mi dilungo abbandonata | presso la mia mortale era di pace.”

“Ma Tu, | che non avevi principio, | mi hai sprofondata | nella carne angelica | dove non si nasce | e non si muore | se non con la sua resurrezione | e il suo grido.”

“Ti vedo, Estasi ripida dell'oro, | flusso di gemma alzata all'agonia: | Il Tuo Unico Senso | occhieggia misterioso e ineluttabile | dietro cieca persiana.”

“L'essere stata in certi tristi luoghi, | coltivare fantasmi, | come tu dici, attento amico mio, | non dà diritto a credere che dentro | dentro di me continui la follia.”

“Ognuno è amico della sua patologia.”

“Mi piace rimanere lontana dai miei ideali.”

“Dalla tua adolescenza | fatta di lunghi brividi ai capelli | e d'usignoli infitti alle tue palme, | sgorgava la vertigine di un giglio | esalante profumo di domanda.”

“E veramente | son'io diversa dalle tue pupille | mamma, di morta, dalle lunghe ciglia | che ti velano gli occhi addormentati?”

“Spazio non ho più dentro le pupille | ma sicurezza d'ogni cosa pura, | ma minuzia d'oggetti | che apprezzo, sollevandoli nel fuoco | della mia carità senza confini.”

“Egli tarda a venire e il cuore è spento | come un braciere su cui cade l'acqua.”

“Ho sentimento di una cosa strana | che tutta mi colora e m'indurisce; | e mi pare di essere sovrana | di largo tempo e tutta mi smarrisce | questa tua apparizione così bella | che a me sembri non uomo ma una stella.”

“Santa Teresina indietreggia | davanti all'arcangelo del comando | dal quale avrà aspra sete | e avremo costanti rimorsi.”

“La nevrosi è qualche cosa di circoscritto al pube.”

“Anche la follia merita i suoi applausi.”

“O se solo potessi | toccar con dita tremule la luce | quella gagliarda che ci sboccia in seno, | corpo astrale del nostro viver solo | pur rimanendo pietra, inizio, sponda | tangibile agli dei.”

“Per poter scrivere devo prima lamentarmi.”

“La corda più silenziosa è quella dei versi.”

“La formica è un esempio di serietà naturale.”

“Eterna natura paziente angelica, | pane vivo ad oltranza, | che hai dita sacre come la luce.”

“Il mio letto non conosce freddure.”

“Quando mi venne quel calar di denti | che ancora mi addolora tra le spoglie, | comprasti quella mela del futuro | per darmi il frutto della tua fragranza.”

“Sono spoglie le dita della morte | sono piene di rughe maliziose | e la vendetta nasce sulla fronte | di questa tua indomabile vicina.”

“Tutto io perderò, tornando fuori | all'aperto nel mondo che qui dentro | ove resiste un tremito o follia | qui si nasconde veramente il vero.”

“L'altro, il tiranno delle tue lenzuola, | ti strappa fuori da ogni movimento | e precipita cupo nel ricordo.”

“Ala che sfiori il mio bel corpo | come se fosse virginale appena | e vi metti lo sperma del pensiero: | polluzione notturna è la veggenza.”

“Ma io tremo | di generare cosa che mi atterri.”

“Gli uomini mi piacciono finché non mi spingono al pianto.”

“Le ali degli angeli raffreddano i poeti.”

“No, non volgerti indietro, la vestale | cammina adagio, lenta, a sé davanti | guardando sempre; no, non ritornare | su ciò che hai fatto, può essere morte.”

“L'aforisma è il sogno di una vendetta sottile. L'aforisma è genio e vendetta e anche una sottile resa alla realtà biblica. Chi fa aforismi muore saturo di memorie e di sogni ma pur sempre non vincente né davanti a Dio né davanti a se stesso né davanti al suo puro demonio.”

“E poiché mi ha redenta | posi vicino a Te | la pietra della Tua resurrezione. | E poiché mi ha redenta | fammi carne di spirito | e spirito di carne.”

“Durante le estasi ci si denuda per vedere l'assoluto.”

“Ogni volta che nasce un uomo | Dio è attaccato dal suo amore. | Ogni volta che nasce un uomo | Dio conosce i tormenti del parto | e se ne vergogna, | perché da questo amore | sono nati fiori e montagne, | olocausti e vergini, | parole confuse e parole vere: | Dio ha espresso il suo amore per l'uomo col pianto.”

“Solo un canto | può trasparirmi adesso dalla pelle | ed è un canto d'amore che matura | questa mia eternità senza confini.”

“Io scenderò sotterra desolata | di non sapere ancora equilibrare | la tua giusta bellezza alla sua luce.”

“Passo intere giornate a pensare cos'è il dubbio.”

“Amo i colori, tempi di un anelito | inquieto, irresolvibile, vitale, | spiegazione umilissima e sovrana | dei cosmici "perché" del mio respiro.”

“O dammi canto da cantar soave, | sì che lacrime di cielo | colorino la vita.”