Frasi di Alda Merini

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“Dante fu un genio miserabile.”

“Sono anni che non ho più erotismi focalizzati.”

“Mi mandavi parole benedette | prima del carme – un piacere sublime – | un concerto così di malagrazia | sopra gli ardui cammini della sera. | Eri cosciente di quel tuo travaglio | così umano e perciò come un foglio | dove adagio scrivevo le mie rime.”

“Portatore di luce e nascimento | di nuova legge tu al cospetto umano.”

“Mi sono sempre uccisa da sola.”

“Svengo sulle tue mani, svengo sulle tue labbra, ma se ti tocco il fatto mi compongono perché lì molti anni fa tu sei morto amandomi d'amore puro.”

“Sono animale all'infelice coppia | prona su un letto misero d'assalti | sono la carezzevole rovina | dei fecondi sussulti alle tue mani.”

“Mi hanno detto che sei un po' bianco e nero un po' teppista e un po' Eldorado ma quando mi baci diventi acqua materna diventi prato limpido diventi il mio destino.”

“La pistola che ho puntato alla tempia si chiama Poesia.”

“Si vive sempre troppo.”

“Essa giace, è un feto musicale | che muore nel mio grembo | e partorirlo io non riesco. | È un morto che cammina | con la speranza della prima vita.”

“Chi mette un piede in fallo spesso si trova gravido.”

“Fuggirò da questo sepolcro | come un angelo calpestato a morte dal sogno.”

“Il poeta non dorme mai ma in compenso muore spesso.”

“Dentro le braccia come fossi unita | a un legame fantasma che disperde.”

“E non sarà ch'io incida sulla pietra | sacra del cuore il segno del sospetto | mortale, né mi inarchi di supina | trasparenza sul male, né decada | di somiglianza impura con la vita.”

“Fa di donna rovesciata nell'erba | il supplizio di Tantalo infinito, | quello che arde nel glicine a maggio. | Gli Apostoli dei miei segreti | visiteranno queste antiche grazie.”

“Miserere di me, | o universo, | egli era la punta di uno spillo | l'ago supremo della mia paura.”

“O foss'io di nubi coronata | sì che potessi esser Beatrice | e te distante me chiamar Beata.”

“Ed anche a me tu rappresenti l'Angelo | quando reprimi nel tuo velo azzurro | dei bellissimi occhi | questo colore amaro di emozione.”

“Sarai alle soglie piano e divinante | di un mistero assoluto di silenzio, | ignorando i miei limiti di un tempo, | godrai il possesso della sola essenza.”

“Chiedo che un flutto almeno | dal mio grembo discenda | a suscitar miriadi di me stessa.”

“Quando l'angoscia spande il suo colore | dentro l'anima buia | come una pennellata di vendetta, | sento il germoglio dell'antica fame | farsi timido e grigio | e morire la luce del domani.”

“Ho il colon ustionato di versi.”

“Gesù è il più grande favolista di tutti i tempi.”

“La poesia è la pelle del poeta.”

“La calunnia è un vocabolo sdentato che, quando arriva a destinazione, mette mandibole di ferro.”

“Quando, fanciulla appena, mi concessi | quando mi sciolsi per la prima volta | da quel bruciore acuto di purezza | che sublimava ambiguità tremende | sentii l'impegno che covavo dentro | crescere, quasi a forza di missione.”

“Si va in manicomio per imparare a morire.”

“Ma ti immergi in Tomaso e vi ricavi | quell'acqua nuova della scienza pura.”

“I figli si partoriscono ogni giorno.”

“Aprirà nuovi colli l'imeneo | quando avremo una porta da rapire | a queste antiche sommità di spazio. | Con te fuso nel ritmo della forza | che mi ha cresciuta, compirò prodigi.”

“Ti dirò di cercar la voce nuova | di cui io forse sono sentimento | e che profonda come la tua voce | mi tolse dall'inferno del sapere.”

“Prima di entrare in quel popolo che di solito è chiamato "dei matti" bisogna ricordarsi che tra loro ci sono stati Campana, la Merini, il Tasso, Hölderlin e tanti altri.”

“Vorrei un figlio da te che sia una spada | lucente, come un grido di alta grazia.”

“Nulla che possa compararsi a un uomo | che ti lascia supina | con il seme di Bacco nella testa.”

“Ma poi che avvenne il crollo onde di un moto | originario mosse la dolcezza | della Sua pura Essenza, | nudi giacciono in sonno gli Antenati, | anfore chiuse al fremito del parto.”

“Niente è più necessario di ciò che non serve.”

“La casa della poesia non avrà mai porte.”

“Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.”

“Né so, quando mi penetri di baci | quanto di te il mio spirito trascini.”

“Mamma, io ti ringrazio | dalla rigida tomba entro cui siede | il mio pensiero finalmente puro.”

“Non faccio niente per diventare bambina.”

“C'era, Alina, intorno a te un presepe | di cose pure, appena toccate, | un fiore d'arpa, angelico silenzio | di labbra maledette.”

“O labbra, labbra disunite e bianche | nel valore del pianto penitente.”

“Io mangio solo per nutrire il dolore.”

“Ora che se ne va sembra mi cada | questo lungo mantello e denudata | è la mia carne e presa dentro i ceppi | dell'abbandono.”

“Patimento di angelo tu, donna | che sempre ridi roteando al cielo | i grandissimi occhi di fanciulla.”

“L'uomo è sempre più vicino all'amore che alla fortuna.”