“Peraltro quando i giornalisti citano in modo spassoso "fonti Internet”
per loro spesso non c'è distinzione fra fonti affidabili e no... tutto fa brodo) sono pessimi professionisti perché dovrebbero verificare sempre e comunque l'attendibilità delle fonti e citarle espressamente. Se non lo fanno o se informano in modo approssimativo o sbagliato ne rispondono, e giustamente la rete non ha colpe per la loro incultura digitale. (dall'intervista di Gaia Bottà, DDL intercettazioni, il sonno della ragione digitale, Punto informatico, 6 febbraio 2009)