“Io a voi lo metto in culo e in bocca | Aurelio frocio e Furio pederasta | voi che avete dedotto dai miei versi | niente austeri che sono niente casto. | Il sacro vate deve essere onesto, | senza obbligo che i versi anche lo siano.”
16, vv. 1-6; 2007
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“*Conviene al poeta ch'egli stesso sia casto e pio, ma non occorre che tali siano i suoi versi.”
XVI, 5-6
Carmi

“Come si guarda una faccia, così si dovrebbe guardare un culo: non c'è niente di male.”


“Qui | non c'è niente di sacro | tranne l'osso | dove si prendono i calci.”
Origine: Il dottor Divago, L'osso sacro, p. 54